LETTERA APERTA AL PROFESSOR ALESSANDRO ORSINI

Egregio Professor Orsini,

noi del Ministero della Verità – Dipartimento di Psicopolizia seguiamo ormai da anni, con crescente preoccupazione, la sua ostinata e inopportuna resistenza alla narrazione ufficiale sul conflitto russo-ucraino. Mentre il mondo libero si adopera per garantire la Pace attraverso la Guerra, la Verità attraverso la Menzogna e la Libertà attraverso la Sottomissione, lei continua a esprimere opinioni divergenti che, francamente, stanno diventando un problema.

Non possiamo più ignorare il fatto che, dal 2022 a oggi, le sue previsioni si sono rivelate spesso corrette. Questo non solo ha destabilizzato il discorso pubblico, ma ha anche messo noi, fedeli servitori della verità ufficiale, in estrema difficoltà. Se il Ministero della Verità dichiara che la guerra è necessaria e che tutto sta andando secondo i piani, non è accettabile che qualcuno, con irritante precisione, dimostri il contrario. Professore, capisce che questa situazione non è più tollerabile?

Ma ciò che più ci irrita è la sua totale imperturbabilità di fronte ai nostri sforzi. Le abbiamo scagliato contro tutto l’arsenale mediatico a nostra disposizione: giornali, politici, opinionisti. Abbiamo orchestrato campagne diffamatorie, tentato di ucciderle la carriera, censurato i suoi interventi in ogni modo possibile. Eppure, lei continua a parlare, a farsi invitare, a scrivere. È come se non avesse capito le regole del gioco: chi non si allinea, scompare. E invece lei è ancora qui, testardo come un residuo di pensiero indipendente che si ostina a non dissolversi.

Lei sa bene che l’invio di armi è un atto di amore, la deterrenza un gesto di pace e l’allineamento incondizionato alla NATO un obbligo morale. Eppure, si ostina a insinuare che queste azioni potrebbero non essere nell’interesse dell’umanità. Il suo scetticismo, il suo insistere su concetti obsoleti come “diplomazia” e “negoziato” e il suo rifiuto di accettare che la guerra è sempre colpa di una sola parte – quella che noi decidiamo – la pongono in una posizione scomoda.

Capisce bene, Professore, che questa sua attitudine non può essere tollerata a lungo. Lei è una persona intelligente, un uomo di cultura; sarebbe un peccato vederla finire in un angolo oscuro della società, isolato e senza piattaforme da cui parlare. Per evitare questo triste destino, le offriamo un’opportunità unica: un prestigioso incarico presso il nostro Ministero. Qui potrà finalmente redimersi e contribuire alla nobile causa della propaganda di guerra, correggendo gli errori del suo passato e riscrivendo la storia nel modo corretto.

Ovviamente, se dovesse rifiutare, non potremo garantire la sua incolumità sociale. Vede, la Stanza 101 è sempre disponibile per chi persiste nell’eresia del libero pensiero. E le assicuriamo che un soggiorno prolungato lì dentro può avere effetti miracolosi sulla percezione della realtà.

Pertanto, ci auguriamo che accolga la nostra generosa offerta e si unisca a noi nell’opera di mantenimento della corretta visione del mondo. Aspettiamo con ansia una sua risposta positiva.

Con fervido zelo e infinita obbedienza,
Il Ministero della Verità – Dipartimento di Psicopolizia


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