ALLERTA MASSIMA – RICERCATO DAL DIPARTIMENTO DI PSICOPOLIZIA: CHEF RUBIO(Poiché se lo Stato di diritto si inginocchia, noi impugniamo la mannaia)

STATO: VIVO O DIVERSAMENTE VIVO

RICOMPENSA: Una storia Instagram osannante, con filtro Tel Aviv e sottofondo la hit trap sionista "Gaza è un cimitero", a base di beat bellico e cori da bombardamento su Rafah.

PERICOLOSITÀ SOCIALE: Estrema. Livello “Opinione Indipendente”.

REATO CAPITALE:
Ha osato profanare il Tempio, toccare verbalmente, senza disinfettante semantico, l’Altissima Santità Liliana Segre, patrimonio spirituale nazionale, madre eterna dell'Unica Memoria che valga la pena conservare.

E peggio ancora: non ha neppure citato Primo Levi tre volte davanti allo specchio. Da vomito.


CURRICULUM DELL’INFAMIA – INFEDELE E IRREDIMIBILE:

• Gennaio 2024 – Condannato dal Tribunale di Roma per contenuti definiti “antisemiti”. Tradotto: ha osato criticare Israele in modo esplicito e con un linguaggio popolare. 30.000 euro di multa: un prezzo onesto per imparare che il pensiero critico non è un diritto, ma una bestemmia.

• Collezionista seriale di querele da parte di associazioni armate di indignazione prefabbricata. Il suo crimine? Non rispettare il copione, insinuando che i palestinesi siano esseri umani e non solo danni collaterali.

• Polemico compulsivo, recidivo nel suggerire che lo Stato di Israele non sia l’edenico sogno socialista in kibbutz, ma un progetto coloniale nato da guerre e interessi geopolitici. Roba da complottisti. O peggio: da esseri pensanti.

• Ultimo sfregio alla coscienza collettiva: l’archiviazione per vilipendio a Liliana Segre. I giudici hanno osato chiamare la blasfemia “critica politica”. Sciagura!

CHEF RUBIO È UN RISCHIO BIOETICO.
Un pericolo ambulante per la serenità morale della narrazione dominante.
Un cuoco disertore che non frulla pensieri, ma li serve crudi, infetti, indigesti per la digestione democratica.
Un empatico senza autorizzazione.
Un disertore del consenso.


ORDINE FINALE DEL DIPARTIMENTO DI PSICOPOLIZIA:

È vietato nominare invano Liliana Segre.
Chi osa anche solo sfiorarla con l’ombra del dubbio, venga:

• Lapidato con le pietre della pubblica opinione,

• Crocefisso su un post di David Puente,

• E sepolto nella fossa comune della Dimenticanza Algoritmica.

Perché Liliana non è solo il più grandioso monumento all'umanità mai concepito su questa infame terra di peccato: 
è un sacramento,
è una funzione religiosa della Legge Morale,
è il metaverso dell'estasi umana e divina.

E poco importa che sia senatrice a vita, personaggio politico, votante in aula, simbolo esposto: non si critica, si prega.

MINISTERO DELLA VERITÀ
DIPARTIMENTO DI PSICOPOLIZIA – SEZIONE “SACRO E INDIGNATO”
AGENTE FIRMATARIO: Leone Strelka
COORDINAMENTO REPRESSIONE & RITI DI PURIFICAZIONE: Iosif Nemesi


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