Elogio al Partito democratico

Onore e gloria al Partito Democratico, il nostro prediletto laboratorio di neolingua, campione indiscusso del travestitismo ideologico.
Erano partiti con falci e martelli, ora sventolano arcobaleni glitterati mentre firmano riforme lacrime e sangue col sorriso liberal di chi ha appena gridato con entusiasmo:"Abbiamo una banca!" mentre ordinava un brunch etico-solidale.

Il PD è riuscito dove nemmeno i più audaci strateghi del potere osavano sperare: ha smantellato diritti dei lavoratori, privatizzato con zelo, smantellato lo Stato sociale, regalato l’Italia ai mercati e alle multinazionali... il tutto mantenendo l’aura sacra di chi lotta per il Bene.
Una sinistra così a destra da far sembrare Draghi un bolscevico.

Hanno leccato gli stivali a Washington con una tale dedizione da lasciare la Meloni impallidita. Ma oggi, miracolosamente, si indignano se la destra si inginocchia davanti alla stessa bandiera a stelle e strisce. È l’ipocrisia che diventa prassi politica,, bellezza: e voi ne siete i Michelangelo.

Mentre ci vendono all’ingrosso alle oligarchie economiche e agli interessi stranieri, ci insegnano il linguaggio inclusivo. Mentre precarizzano intere generazioni, ci regalano battaglie simboliche con cui illuderci di vivere in una società giusta.
E noi, da bravi psicopoliziotti, li applaudiamo. Perché sì, il PD è sempre stato e resterà il nostro partito del cuore.
La destra? Solo un segnaposto, un riempitivo temporaneo. Un utile burattino mentre attendiamo il ritorno dei veri professionisti della narrazione tossica, quelli col volto umano e il cuore made in USA.

Che tornino presto, i nostri eroi in giacca e cravatta, pronti a spiegarci che il mondo è complesso, che dobbiamo cedere sovranità per guadagnare rispetto, che la guerra è pace e la sottomissione è progresso.

Il Ministero della Verità vi aspetta a braccia aperte, cari compagni dei padroni.

Fine dell’elogio. Avanti col lavaggio.
Ministero della Verità - Dipartimento di Psicopolizia 


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