ENCOMIO UFFICIALE DEL MINISTERO DELLA VERITÀ - DIPARTIMENTO DI PSICOPOLIZIA - "Luca Bottura: Dipendente del Mese"

Il Ministero della Verità è lieto di assegnare, con sommo entusiasmo e orgoglio patriottico, il titolo di Dipendente del Mese al rinomato psicopoliziotto honoris causa Luca Bottura, per l’illustre contributo alla nobile arte della mistificazione, della propaganda e della falsificazione creativa.

Con un gesto di sublime bassezza, Bottura ha regalato al mondo un capolavoro dell’era digitale: un deepfake di Alessandro Barbero in cui lo storico più amato d’Italia si risveglia, come da incubo, convertito all’ultrapatriottismo NATO, sostenitore dell’invio di armi, della guerra infinita e magari anche delle bombe umanitarie a grappolo.

Un’opera d’arte generata dall’AI, ma animata dal livore umano di chi ha visto sfumare il monopolio morale su ciò che è giusto dire e pensare. Una reazione scomposta, da boomer radical chic col fegato sfondato, di fronte a una manifestazione pacifista riuscita senza il suo timbro di approvazione o quello del Circolo Antifascista Pro-Azov.

Un "Antifà" per cui la pace è reazionaria, il dialogo è fascista e la verità va truccata col fondotinta del deepfake.

Il Ministero della Verità, riconoscendo il valore strategico di simili operazioni, annuncia dunque con fierezza che Bottura sarà il primo di una lunga serie. Là fuori è pieno di piccoli Bottura pronti a servire la propaganda con entusiasmo canino, e noi li premieremo tutti… uno per uno.

E sia chiaro: se questa era solo la demo, aspettate di vedere cosa vi riserviamo nella versione Pro. Perché se siete indignati per un deepfake, non avete ancora visto cosa possiamo fare con un doppiaggio, un algoritmo e due soldi in CGI.

Avviso ai naviganti del pensiero critico: o vi allineate, o vi allineiamo.

Con stima e manganello virtuale,

Iosif Nemesi

Ministro della Verità

e

Leone Strelka

Direttore del Dipartimento di Psicopolizia

> La pace è disinformazione. La guerra è democrazia. L’AI è il nuovo evangelo.

(e se Barbero non è d’accordo… lo facciamo parlare lo stesso.)