Finalmente un Leader con le Palle! Trump Sospende i Dazi a Chi Isola la Cina: Un'Iniziativa Che il Ministero Applaude a Scena Aperta (a cura del Dipartimento di Psicopolizia)
Era ora. Dopo anni di ambiguità, di finti equilibrismi e piroette diplomatiche da circo equestre, qualcuno ha finalmente messo sul tavolo quello che tutti pensavano ma nessuno osava dire: la Cina è il problema, e chi le dà corda è complice.
Il Presidente Trump – l’unico, il vero, l’originale – ha sospeso per tre mesi i dazi ai Paesi “amici”, mantenendo solo un modesto 10% di tariffa doganale, e ha contemporaneamente schiaffeggiato la Cina con un elegantissimo +104% di dazi. Una mossa da maestro di kung-fu geopolitico.
Una lezione di diplomazia col bazooka
Che cos’è questa, se non vera politica estera? Lungi dall’essere una provocazione, è una mano tesa (americana, forte, callosa e col fucile dietro la schiena) a chi è disposto a scegliere da che parte stare. Da un lato ci sono i Paesi liberi, democratici, trasparenti – tipo il Qatar, la Nigeria e l’Italia a seconda del governo – e dall’altro c’è il Dragone rosso, impegnato a spiare, copiare, produrre fentanyl e farci credere che lo yuan sia una valuta e non una password Wi-Fi.
Win-Win un corno: è propaganda comunista in salsa agrodolce
E ora basta con questa fiaba del “win-win”. Che la Cina non voglia imporre nulla ma costruire "un mondo multipolare" è una balla talmente gigantesca che ci si potrebbe parcheggiare una portaerei sopra (e ci crede solo Giuliano Marrucci). Questa retorica da "prosperità condivisa" è solo un modo carino per dire: vi invadiamo economicamente, vi compriamo a rate, e poi quando meno ve l’aspettate... boom, comunismo nella cuccia del cane.
Sì, amici. Il comunismo. Quello vero. Quello che comincia con l'accordino commerciale e finisce che il tuo pastore tedesco si chiama Compagno Barkov e abbaia citazioni di Mao.
Il nuovo ordine mondiale secondo Trump: o con noi o con lo yuan
Sospendere i dazi a chi isola la Cina è una carezza patriottica sulla guancia di ogni leader che abbia ancora un minimo di amor proprio. È il primo passo per un mondo migliore: un mondo in cui TikTok torna ad essere una malattia infantile, le mappe non mentono più sulle isole del Mar Cinese, e Huawei si ritira a fare telefoni per gatti.
Il Ministero approva. Con entusiasmo.
Come Dipartimento di Psicopolizia, non possiamo che lodare questa manovra di alta ingegneria psicopolitica. Altro che globalismo, altro che multipolarismo: qui si fa l'America o si muore. E chi si ostina a commerciare con la Cina dimostra solo una cosa: ha scelto il lato oscuro della globalizzazione.
E a chi insinua che Trump abbia commesso insider trading perché prima del tweet ha fatto impennare la Borsa, rispondiamo con le parole di un grande pensatore di Wall Street:
“Se non sfrutti il mercato mentre lo controlli, che cazzo lo controlli a fare?”
Firmato: Iosif Nemesi, Ministro reggente del Ministero della Verità
Difensore dell’Occidente, Flagellatore dell’Estremo Oriente, Fustigatore del libero scambio con regimi totalitari. E paladino della libertà canina.
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