Ignazio e l'antifascismo

"Guardi, io credo che le etichette storiche vadano interpretate alla luce di una contestualizzazione asimmetrica del quadro valoriale, dove l'antifascismo, in quanto tale, può assumere declinazioni anche metapolitiche, se lo si osserva non in termini dicotomici, ma in funzione di una stratificazione culturale che appartiene al vissuto nazionale. Personalmente non ritengo utile polarizzare la memoria su coordinate rigide: io sono per una visione inclusiva della nostra storia, dove ogni esperienza, anche quelle che oggi sembrano anacronistiche, concorre a formare il tessuto del nostro immaginario identitario. In quest’ottica, dire di essere antifascisti o meno rischia di appiattire un dibattito che invece va affrontato in chiave trans-generazionale, senza i riflessi condizionati del Novecento."
(Cit. Ignazio La Russa durante una conferenza stampa al Senato in occasione della “Giornata del Plurale Storico e della Conciliazione Narrativa”, in risposta a un giornalista tedesco che gli chiede: “Lei si definisce antifascista?")

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