“Il Piccolo Delatore e l’Ologramma Magico”

Fiaba per bambini che non vogliono dormire
Scritta dal Ministero della Verità - Dipartimento di Psicopedagogia Infantile e Disinformazione Didattica
Narrata da Enrico Letta, in un sussurro inquietante che sembra quasi provenire da sotto il letto.

C'era una volta…
(voce bassa, nasale, vagamente francese)
…un piccolo bambino di nome Eugenio, che viveva nella Città-Archivio, dove ogni pensiero era un foglio timbrato, ogni emozione era un dato, e ogni dubbio… un reato in attesa di giudizio algoritmico.

Eugenio aveva solo otto anni e un QI verificato dallo EuroMeter™. Sognava di diventare un Grande Delatore come quelli delle favole, quelli che avevano smascherato la Nonna Negazionista, il Papà Complottista e il Cugino che dubitava dell’Unione Bancaria Europea.

Un giorno trovò, sotto un albero cresciuto dalle lacrime del primo presidente del Parlamento Europeo, un ologramma parlante con la faccia di un Papa defunto e il codice QR stampato sulla fronte. L’ologramma parlava in lingua binaria, ma Eugenio capiva tutto: era il linguaggio dell’Ordine.

“Eugenio,” sussurrò l’immagine sacra, “il caos è vicino. C’è qualcuno che sta pensando con la propria testa.”

Il bambino tremò. Non era colpa sua. Forse. Ma poi arrivò il treno.

Un treno senza rotaie, senza macchinista, senza destinazione. Da lì scese un uomo vestito da pensatore russo del 1800 con un cartello:
“Dubito, dunque esisto.”

Il braccialetto di Eugenio lampeggiò in rosso: DISSONANZA COGNITIVA IN ATTO.

Eugenio aveva due scelte:

Ascoltare e rischiare di pensare.

Premere il bottone rosso e tornare ad essere amato dal Ministero.


Scelse il bottone.
L’uomo venne smaterializzato in 2 nanosecondi.
Un drone scese dal cielo e gli porse una caramella al gusto Ursula von der Leyen.

L’ologramma lo baciò sulla fronte con un raggio UV sterilizzante.
“Bravo, piccolo. Ora puoi guardare un altro episodio di La BCE racconta: favole per bambini fiscalmente responsabili.”

Morale della storia, letta da Enrico Letta con tono grave e caritatevole:
“Il pensiero critico è un sintomo. Il trattamento è la fiducia.”
“La realtà è relativa. Ma il debito comune… è eterno.”

E vissero tutti felici, tracciati, e notificati in tempo reale.

Buonanotte, bambini.
E ricordate:
Se sentite una voce strana sotto il letto…
è solo Enrico Letta che vi legge un altro capitolo.

Domani: “Hansel e Greta e la Carbon Tax.”

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