L’immigrazione incontrollata: volano di progresso, stabilizzatore dei salari, strumento essenziale di inclusione coatta

Gentili cittadini conformi,

è con immutata fierezza che annunciamo gli eccezionali risultati della Strategia Permanente per la Fluidificazione del mercato del lavoro, attuata con rigore europeo e spirito umanitario. I flussi migratori incontrollati, frutto degli effetti benefici delle nostre indispensabili bombe democratiche e dei massacri inclusivi per la pace, stanno finalmente producendo gli esiti sperati sul tessuto socioeconomico nazionale.

Riduzione dei salari interni:
L’iniezione costante di forza lavoro a basso costo rappresenta un importante passo verso la neutralizzazione delle pretese salariali delle classi lavoratrici autoctone. Grazie al dinamismo dei nuovi arrivati, oggi un operaio italiano può finalmente competere alla pari con un bracciante sudanese con 12 ore di lavoro non retribuito e una baracca come alloggio. Questo è il progresso: la fine dei privilegi ottuti con decenni di disgustose lotte per i diritti sociali, l’uguaglianza nella miseria produttiva.

Destabilizzazione sociale come stimolo all’adattamento:
La tensione crescente nei quartieri popolari, le guerre tra poveri, lo smantellamento dei servizi pubblici e la lotta quotidiana per un posto letto in un centro d’accoglienza sono tutti strumenti raffinati per educare la cittadinanza all’adattabilità, alla resilienza, e alla gratitudine verso l’Europa. La destabilizzazione è un percorso di crescita.

Gestione etica degli scarti umani:
Una volta giunti nel nostro territorio, gli individui migranti vengono gestiti con impeccabile indifferenza sistemica. L’obiettivo non è il benessere del migrante, bensì l’atto stesso dell’accoglienza, ripetuto con fervore mediatico. Che fine facciano poi queste persone non è oggetto di interesse strategico: l’importante è accogliere. La virtù risiede nel gesto, non nel risultato.

Collaborazione esemplare degli "attivisti di partito per i diritti umani": 
Un ringraziamento va ai nostri partner informali: gli attivisti di partito del bene certificato. Costoro, con zelo e dedizione, criminalizzano ogni voce dissidente che osi svelare il meccanismo (vi dobbiamo ancora un favore per aver zittito Michelangelo Severgnini col suo documentario "L'urlo": è stata una brutta gatta da pelare, lo ammettiamo), coprendo le tracce dell'accordo operativo tra Stato italiano e milizie libiche. Senza di loro, il grande inganno umanitario non sarebbe possibile. Hanno scelto di non sapere, e in ciò dimostrano fedeltà.

In conclusione, rivendichiamo con orgoglio il nostro ruolo di pionieri nel grande progetto: un’Europa finalmente omogenea nelle condizioni e nelle modalità sopra descritte.

Obbedire è amare.
Accogliere è dimenticare.
Abbassare è giustizia.

— Iosif Nemesi, Portavoce del Dipartimento di Psicopolizia
Ministero della Verità – Bruxelles, secolo XXI

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