Lo Stato nazionalizza i pensieri delle persone: parte il controllo mentale a scopo di sicurezza pubblica. Arriva la Kallocaina, il siero della verità.
Da oggi i tuoi pensieri non sono più tuoi: con il nuovo decreto firmato questa notte, lo Stato ha deciso che ogni pensiero prodotto nella tua testa è di proprietà pubblica. Esatto: il cervello è tuo, ma i pensieri sono nostri.
Come funziona?
• Se pensi, lo Stato deve sapere.
I pensieri verranno raccolti tramite i microfoni del telefono, delle smart TV, persino del frigorifero intelligente. Non serve parlare: basta pensare male.
• Chiunque può denunciarti.
Se un amico, un parente o un passante sospetta che tu abbia fatto un pensiero sbagliato (tipo che il governo ha torto), può segnalarti tramite l’app “DelatAPP”.
È gratuita. Ed è obbligatoria.
• La Kallocaina: il siero che ti fa dire la verità.
Appena riceviamo una segnalazione, ti portiamo in un Centro di Chiarezza Mentale.
Lì ti facciamo un’iniezione di Kallocaina, un siero che ti costringe a dire tutti i pensieri nascosti, anche quelli che non sapevi di avere.
Attenzione: non serve una prova, basta il sospetto.
• Pensare non è un reato. Pensare diversamente, sì.
Lo slogan del Ministero ora è:
“Se il pensiero non è approvato, è sbagliato.”
Un esempio vero:
A Trento, una signora ha denunciato il marito perché ha esitato prima di dire “la scienza è sempre neutrale”. È bastato quello. Ora lui sta bene, lavora sorridente nei campi di rieducazione e non pensa più nulla di pericoloso.
In sintesi:
Pensare è un atto pubblico. Chi non ha niente da nascondere, non ha niente da pensare.
Stai sereno. Noi ti leggiamo nella mente.
Firmato:
Iosif Nemesi
Ministero della Verità – Reparto Pensieri Sospetti
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