MANDATO DI CATTURA PSICOPOLITICA RICERCATO: Moni Ovadia
Alias: “L’ebreo ribelle”, “Il Giuda del Sionismo”, “Il Cantastorie di Gaza”
in collaborazione con il Mossad, lo Shin Bet, il Keren Kayemeth LeIsrael, il WJC (World Jewish Congress), l’Ambasciata Permanente della Verità Sionista e l’Assessorato alle Eresie Ebraiche Interne
EMESSO DAL MINISTERO DELLA VERITÀ - DIPARTIMENTO DI PSICOPOLIZIA
CAPO D'ACCUSA 1: Alto tradimento del Suprematismo Sionista
In qualità di ebreo certificato, ha osato bestemmiare la narrativa ufficiale rifiutando l’assioma sacro: “Criticare Israele è antisemitismo”. Ha pubblicamente affermato che il popolo eletto può sbagliare, e che lo Stato di Israele non è infallibile. E questo, ovviamente, è negazionismo teologico.
CAPO D’ACCUSA 2: Complicità intellettuale con i nemici di Gerusalemme
Ha osato denunciare le operazioni militari israeliane definendole “etnocidio con carattere genocidiario”. Con questo linguaggio eccessivamente onesto, ha violato il Decreto Internazionale sull’Ipocrisia Diplomatica, articolo 4: “Mai usare parole vere se puoi usare un eufemismo”.
CAPO D’ACCUSA 3: Ebraismo non conforme
Si è auto-rimosso dalla Comunità Ebraica di Milano senza previa autorizzazione del Gran Rabbinato del Pensiero Unico. Ha fatto capire al mondo che esiste più di un modo per essere ebreo. Questo è sovversivo. La pluralità identitaria mina il controllo della narrativa.
CAPO D’ACCUSA 4: Violazione del Concordato NATO-TALMUD
Ovadia ha osato criticare l’espansione della NATO e l'interventismo occidentale in Ucraina, dichiarando che "la guerra è criminale" anche quando la fa l’Occidente. Tale dichiarazione va contro il Protocollo della Coerenza a Senso Unico, approvato da Washington e sigillato col sangue degli innocenti (degli altri).
CAPO D’ACCUSA 5: Espressione del pensiero indipendente in luogo pubblico
Ha parlato in pubblico senza autorizzazione della Commissione Etica del Mainstream, osando proporre soluzioni binazionali, laiche e pacifiche al conflitto israelo-palestinese. Tale comportamento incoraggia la speranza, notoriamente pericolosa per l’industria della guerra e del vittimismo strutturale.
SENTENZA RICHIESTA:
Ritiro perpetuo in un kibbutz disfunzionale senza Wi-Fi.
Obbligo di frequentare corsi di rieducazione presso il Centro Studi “Netanyahu & Netanyahu”.
Lettura forzata della Storia d’Israele secondo la CNN per 18 ore al giorno, con intermezzi di Hasbara.
Rimozione chirurgica dell’ironia e del libero arbitrio.
NOTA BENE:
Qualsiasi cittadino sorpreso a condividere un’intervista di Moni Ovadia senza il timbro di censura del Mossad sarà perseguito per reato di lucidità in zona disinformativa protetta.
Ministri reggenti della Verità,
Iosif Nemesi & Leone Strelka
La verità è un’opinione di stato.
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