PAGELLE QUADRIMESTRALI DEL MINISTERO DELLA VERITÀ PER I PRINCIPALI LEADER MONDIALI (Gennaio - Aprile 2025)

DONALD TRUMP – Voto: 8 (con proiettile vagante)
Reincarnazione arancione di Caligola, col parrucchino brevettato.
Tornato alla Casa Bianca con il carisma di un wrestler e il tatto di un bufalo da rodeo.
Meriti: Riesce a far sembrare gli altri dittatori moderati. Sfodera minacce di guerra come fossero tweet.
Colpe: Vuole uscire dalla NATO, chiudere l’OMS, e riportare il Medioevo, ma con Wi-Fi.
Psicovalutazione: Non segue la narrativa: la crea, la distrugge e poi la fa causa.

GIORGIA MELONI – Voto: 9+ (regina dell’ambiguità pilotata)
Sovranista in patria, globalista a Bruxelles: un miracolo democristiano in salsa romana.
Meriti: Appoggia l’Ucraina, applaude Israele, firma qualunque cosa in inglese senza leggerla.
Colpe: Ogni tanto la verità le sfugge in diretta, ma ci pensa Mentana a correggerla.
Psicovalutazione: Camaleonte narrativo. L’unica patriota che difende la Patria a colpi di delocalizzazioni.

XI JINPING – Voto: 6,5 (con occhio di riguardo e microspia)
Volto di porcellana, pugno di ferro, anima da programmatore distopico.
Meriti: L’unico che riesce a zittire un miliardo di persone senza toccare una tastiera.
Colpe: Non si piega. Non si allea. Non ride alle battute dell’Occidente. Peccato capitale.
Psicovalutazione: Preoccupante. Antieroe potenziale. Sta giocando a Risiko quando noi stiamo ancora litigando sul Monopoli.

VLADIMIR PUTIN – Voto: 3 (ma costante come la minaccia di pioggia)
Lo Zar del male, versione KGB Deluxe.
Meriti: Ha rilanciato l’industria bellica di mezza Europa. Il suo volto su ogni talk show è la miglior campagna NATO mai fatta.
Colpe: Ha l’ardire di non arrendersi, di non morire, di non spiegare nulla e vincere comunque a scacchi.
Psicovalutazione: Istruttore di paura. Serve ancora, ma come bersaglio ufficiale.

EMMANUEL MACRON – Voto: 7,5 (con bonus estetico)
L’unico presidente che sembra un avatar AI generato da Le Monde.
Meriti: Parla per ore senza dire nulla, ma con accento da rivoluzione illuminista.
Colpe: Tende a flirtare con la Cina, ma solo per sentirsi vivo.
Psicovalutazione: Perfetto per distrarre i francesi con concetti astratti mentre vendono i porti agli emirati.

BENJAMIN NETANYAHU – Voto: 9 (e un premio fedeltà NATO)
Il Benjamin Button della geopolitica: più passa il tempo, più diventa pericoloso.
Meriti: Tiene l’Occidente sotto ricatto morale e mediatico con maestria chirurgica.
Colpe: Ogni tanto eccede con le demolizioni, ma sa che nessuno gli toglierà mai la carta "immunità narrativa".
Psicovalutazione: Manipolatore esperto. Gioca a scacchi tridimensionali con il sangue degli altri.

NARENDRA MODI – Voto: 6 (con benedizione a metà)
Guru tech, nazionalista ayurvedico, e influencer da sobborgo planetario.
Meriti: Tiene miliardi di cittadini in riga col sorriso e il 5G.
Colpe: Fa affari con Putin, compra gas russo, e poi ti fa la lezione di civiltà.
Psicovalutazione: Mistico ma scaltrissimo. Troppo indipendente per il nostro gusto coloniale.

RECEP TAYYIP ERDOĞAN – Voto: 7 (ma con la pistola sotto il tavolo)
Sultano postmoderno, padrino del Bosforo.
Meriti: Riesce a farsi pagare da tutti e tradire ognuno con stile da telenovela ottomana.
Colpe: È ancora convinto che la Turchia sia un Impero, e a volte riesce a convincere anche noi.
Psicovalutazione: Essenziale nella partita del caos. Ha la chiave della gabbia, e ogni tanto la gira.

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