Robert Fico: Gita del 9 maggio a Mosca – una scelta che potresti non poter raccontare

Siamo stati informati – con un misto di disgusto e meraviglia – che il premier slovacco Robert Fico ha espresso l’intenzione di partecipare alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca. Un affronto, un sacrilegio, una bestemmia laica contro i dogmi del Nuovo Ordine Narrativo.

Ricordiamo cortesemente al signor Fico che il mondo libero ha già avuto pazienza una volta, e pure troppa: un attentato, dei colpi sparati, una degenza... Tutte coincidenze, naturalmente. Ma a furia di sfidare il Destino (e i suoi subcontractor), il rischio è che ti ritrovi a colazione con una testa di cavallo nel letto e un post-it che dice: “la neutralità è finita, bello mio”.

Nel mentre, una standing ovation va alla nostra amatissima Kaja Kallas, che si muove con la grazia algida di una Don Corleone in versione baltica. Le sue parole – “ci saranno gravi conseguenze”non sono minacce. Sono promesse. Offerte che non puoi rifiutare.

La nostra eroina preferita ha infatti aggiunto: “Io non minaccio. Io prevedo il futuro. E nel futuro, chi il 9 maggio mette piede a Mosca...
si sveglia senza piede.
Alcune persone parlano di pace, di dialogo, di multipolarismo.
Io parlo con chi ascolta, e chi non ascolta... beh,
si ritrova il Wi-Fi intercettato, il conto bloccato, e magari una bella fuga di gas nel salotto.
A Fico gliel’ho detto chiaro:
se vai a Mosca, portati dietro il prete.
Noi siamo la libertà. E la libertà, quando ti guarda storto,
ti spezza le gambe e poi ti chiede perché zoppichi.
O stai con noi,
o ti facciamo stare in silenzio.
Non è personale. È geopolitica.”

Dichiarazioni dette sottovoce, ma che rimbombano come mitragliate nelle orecchie di chi osa pensarla diversamente.

A lei andrà l’onorificenza di Dipendente del Mese del prossimo venturo, un mazzo di fiori (non avvelenati, giuriamo), e la chiave dorata dell’ufficio dove decidiamo chi può parlare e chi può solo annuire.

Sappiatelo, quindi:

• Chi non è con noi, è contro di noi.
• Chi è contro di noi, rischia che gli cada l’aereo per caso.
• E se insiste, gli esportiamo la democrazia a colpi di bombe inclusive, carri armati elettrici queer, e fucili gender fluid gluten free, senza olio di palma ma con tanto odio etico certificato UE.

Perché la libertà è una cosa seria. Ma non gratuita.

Firmato:
Il Dipartimento di Psicopolizia
Ministero della Verità
(Facciamo proposte che non puoi rifiutare, e se le rifiuti... ci pensano i servizi)

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