UDINE: GLORIOSA VITTORIA DELLA VERITÀ EUROPEA SULLA PROPAGANDA RUSSA
Siamo lieti di festeggiare quanto avvenuto a Udine, di recente, ove si è compiuto un atto di altissima fedeltà ai principi del Pensiero Corretto. Grazie all’efficace intervento del prefetto e alla reattività delle autorità locali, è stata impedita la proiezione del cosiddetto “docufilm” Maidan – La strada verso la guerra, prodotto dalla centrale propagandistica Russia Today, già dichiarata fuorilegge dalle autorità europee.
Un plauso sentito al Comune di Udine, che con zelo encomiabile ha chiuso le tribune pubbliche del parco e ha mostrato ai cittadini che non esistono “spazi pubblici” quando si tratta di difendere la Narrazione Autorizzata. Lo spazio è nostro. Il pensiero è nostro. Le parole sono nostre.
Chi si ostina a parlare di "libertà di espressione" dovrà aggiornare il proprio lessico al dizionario 2025: oggi vige la libertà di ripetizione. E chi non ripete, devierà.
Questi “documentari”, infatti, mettono in dubbio il dogma fondativo della guerra in Ucraina — dogma che non può, non deve e non verrà mai messo in discussione. Esiste una sola interpretazione ammessa, e tutto ciò che non la conferma è fake news, manipolazione, disinformazione russa, eresia geopolitica
Rendiamo grazie al Grande Fratello europeo, che ci protegge con regolamenti come il glorioso Regolamento UE 2022/350, che vieta ogni forma di trasmissione dei contenuti RT. Ma non basta. Il futuro richiede più zelo, più filtri, più cancellazioni. Siamo solo all’inizio.
Presto proporremo un Regolamento Integrativo per la Protezione Cognitiva delle Masse, che prevederà:
• il sequestro preventivo dei dispositivi di riproduzione audiovisiva non conformi;
• il blocco automatico delle parole chiave deviate nei motori di ricerca;
• la creazione di un Indice Europeo dei Contenuti Autorizzati, consultabile solo previa verifica del livello di fedeltà ideologica dell’utente;
• la formazione di unità mobili di contenimento narrativo, per intervenire in tempo reale su proiezioni clandestine e comizi deviazionisti.
Il minuto di silenzio osservato dagli organizzatori è l’ultimo respiro concesso prima dell’oblio. Noi non censuriamo: noi purifichiamo. Noi non zittiamo: noi armonizziamo.
E quando qualcuno ricorderà Rocchelli o Chiesa, noi risponderemo: la memoria è un crimine contro la Pace.
Chi racconta "ciò che non si doveva raccontare" scoprirà presto che ci sono cose che non si devono neanche pensare.
In ciascuna parola, una trincea. In ciascun pensiero, un confine.
Ministero della Verità
Dipartimento di Psicopolizia
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