Comunicato celebrativo del Primo Maggio
Cari sudditi,
è con incontenibile gioia che celebriamo il Primo Maggio, non più come la polverosa “Festa dei Lavoratori”, ma come l’elegante Ricorrenza della Resilienza Precaria.
Una festa rinnovata, ripulita, ripensata secondo le linee guida dell’Agenda: nessuno sciopero, zero rivendicazioni, tanto intrattenimento.
Il Concertone, antico sabba sindacale, è ora un meraviglioso show di conformismo creativo.
Sul palco, tra una ballata indie e un monologo sulla diversità da celebrare sempre, si susseguono con entusiasmo i nostri eccellenti parroci progressisti: sindacalisti in giacca slim fit e occhiali rotondi, ex difensori del lavoro diventati oggi testimonial della flessibilità spirituale.
Parlano con toni accorati di “lavoro sostenibile”, intendendo: contratto a progetto, tirocinio non retribuito, collaborazione occasionale, freelance a partita IVA da 600 euro lordi al mese. E soprattutto, “lavoro smart”, ovvero isolato, monitorato, controllabile. Il tutto senza un lamento, perché il vero progresso non ha bisogno di sindacati, ma di influencer.
Non possiamo non riconoscere con orgoglio il percorso virtuoso che ha portato fin qui. Fu il Cavaliere a darci l’illuminazione del precariato, con la sua fantastica Legge Biagi.
Ma è stato il Partito Democratico, con dedizione manageriale e spirito di servizio, a portare a compimento l’opera: abolizione dell’articolo 18, Jobs Act, culto della startup, e quel sublime concetto di “occupabilità” che ha sostituito l’occupazione.
I vecchi diritti sociali? Archiviati con discrezione, sostituiti da diritti civili da prima serata: identità, linguaggio, emozione. È molto più elegante parlare di inclusione che di salario minimo.
Il Ministero della Verità celebra oggi questa gloriosa metamorfosi: il lavoratore è stato finalmente liberato… da ogni certezza, da ogni contratto, da ogni sicurezza. È mobile, adattabile, obbediente. Un prodotto perfetto per il mercato fluido e la governance digitale.
E mentre il pubblico applaude commosso l’ennesimo artista che dedica la sua hit al diritto di essere sé stessi, noi psicopoliziotti brindiamo al fatto che nessuno chiederà più ferie pagate.
Avanti, verso un futuro di lavoretti e sogni flessibili.
Il Ministero vigila.
Il Ministero protegge.
Il Ministero assume solo se hai partita IVA.
Firmato
Ministri Reggenti Iosif Nemesi e Leone Strelka
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