Due colpi in aria e tutti a svenire: difendere Israele è diventato come portare il nonno ubriaco al matrimonio

Ci risiamo. Israele fa Israele e i diplomatici europei si fanno la cacca addosso per due colpi sparati in aria. Ripeto: IN ARIA. Nemmeno un graffio. Ma basta questo per scatenare il festival delle indignazioni di classe: vestiti stirati, frasi di circostanza, “grave atto intimidatorio”, “situazione inaccettabile”. Tutti a fare la ruota come pavoni nel cortile dell’ONU.

Ora, capiamoci: non si fa. Siamo d'accordo. Sparare vicino a una delegazione internazionale non è esattamente il modo migliore per far sembrare il tuo Paese una democrazia moderna. E da bravi psicopoliziotti, noi lo condanniamo con fermezza – ma con la stessa fermezza con cui si sgrida un labrador che ha fatto pipì sul tappeto persiano di casa: con amore. Perché Israele resta sempre Israele, il nostro piccolo bulldog incazzato nel cortile del Medio Oriente.

Ok, ogni tanto ci crea qualche problema d’immagine. Tipo quando bombarda bambini, ospedali, centri ONU, umanitari, giornalisti, o quando crivella una scuola e dice che era un covo di terroristi armati di matite colorate. Ma che vogliamo fare? È parte della famiglia. È quel parente che alle cene dice cose che ti mettono in imbarazzo con gli amici, ma alla fine lo difendi sempre. Perché lo ami. Perché ti ricorda che il mondo non è bianco e nero — è bianco, blu e ha la stella di David sopra.

Quindi, fighette arrossate dell’Europarlamento, smettetela di svenire per due colpi in aria. Sono vent’anni che Israele bombarda mezza Palestina e vi faceva comodo chiudere gli occhi e dire che era autodifesa. Ora che tocca a voi sentire il rumore, scatta la tragedia greca. Ma andate a farvi un bagno di realtà.

Israele è sempre Israele. E se ci spara due colpi sopra la testa, magari lo fa per il nostro bene. Magari era un avvertimento preventivo contro l’antisemitismo latente nei nostri discorsi diplomatici. Non lo sappiamo. Non possiamo giudicare.

Noi, da parte nostra, continueremo a proteggerlo. A volerli bene. Anche se ci spara addosso. Anche se ci bombarda la dignità. Perché l’amore vero non giudica, giustifica.

E poi diciamocelo: meglio due colpi in aria da Israele… che un buffet palestinese troppo ben riuscito.

Firmato
Il Babbuino del Ministero della Verità – Responsabile del Controllo Qualità della Propaganda Ministeriale

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