ELOGIO ALLE OPPOSIZIONI AUTORIZZATE DAL SISTEMA

Il Ministero della Verità si congratula ufficialmente con tutti i dissidenti selezionati, i rivoluzionari con tesserino, i ribelli con l’hashtag giusto e i gatekeeper travestiti da incendiari morali. Il vostro impegno nel fingere di opporvi mentre sostenete le nostre fondamenta è un’arte sopraffina, degna delle più brillanti corti totalitarie travestite da democrazia.

Un plauso particolare va al Partito Democratico, che anche in occasione del conflitto israelo-palestinese ha dato prova di come si possa manifestare per la pace senza mai disturbare l’ordine atlantico. Il 7 giugno, alla vigilia del voto per il referendum, ha saputo radunare le migliori intelligenze mimetiche della sinistra occidentale per una grande manifestazione "per Gaza" che in realtà era per Tel Aviv, per l’UE, per la NATO, per tutto — tranne che per Gaza.
Slogan vaghi, bandiere selezionate, parole pesate col bilancino di Bruxelles: tutto perfetto. L’importante è apparire indignati, senza mai essere davvero pericolosi.

Un ringraziamento speciale va anche agli influencer umanitari, ai giornalisti da talk show col cuore a sinistra e la carriera nel mainstream, ai rapper che firmano appelli "contro l’oppressione" mentre vanno a Sanremo col permesso firmato dalla Rai.
Grazie a voi, il dissenso è diventato un servizio pubblico.

🔸 Grazie a voi, il popolo può urlare nei limiti consentiti.
🔸 Grazie a voi, l’opposizione può essere praticata senza rischio.
🔸 Grazie a voi, chi si indigna non scappa mai dal recinto: ci corre in tondo, come un cane ben addestrato.

Anche la stampa ha svolto il proprio ruolo con impeccabile ipocrisia. Tg3, Domani, Repubblica: tutti allineati nel confezionare l’alternativa che ci fa comodo. C’è chi denuncia “i crimini di Netanyahu” col tono indignato del liceale, salvo poi ribadire l’intoccabilità dell’alleanza con Israele. E c’è chi piange per i bambini di Gaza ma invita a non turbare il nostro amore per gli eredi di Biden e l’Occidente che bombarda "per sbaglio".

Chiariamo: il dissenso vero non ci piace.
Quello imprevedibile, contraddittorio, viscerale. Quello che non si fa addomesticare, che non risponde ai nostri linguaggi. Ma voi, cari rivoluzionari certificati, siete un capolavoro: sembrate liberi mentre siete controllatissimi. Parlate di rottura mentre ricucite. Criticate il Sistema mentre ne siete l’anticorpo istituzionale.

E che dire dei Cinque Stelle? Ah, quei poveri disallineati, intrappolati nello stessl sistema che combattono, quel sistema che li nutre e li soffoca. 
Non sono con noi, ma non riescono neanche a staccarsi. Tergiversano, strizzano l’occhio al dissenso ma poi sono costretti all'ennesima ritirata strategica perché la nostra pressione è troppo forte.
Rifiutano il nostro abbraccio, ma non ci sfuggono mai del tutto. E intanto, malvolentieri, ci fanno il lavoro sporco: tengono buoni i frustrati, i complottisti annacquati, i delusi dell’alternativa. Gli servono ambiguità, e le producono con costanza ministeriale — pur non volendo (provocandoci un certo sadico piacere, lo ammettiamo).

La rivoluzione non va più temuta, va gestita.
Il merito è vostro, fedeli sabotatori dell’autenticità.

Il Ministero vi applaude.
Senza di voi, ci sarebbe davvero qualcosa da temere.

Firmato:
Il Dipartimento Gatekeeping, Sezione Dissenso Compatibile e Controllo delle Contronarrazioni

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