Gli ebrei antisemiti

Ovvero: quando essere ebreo non basta più per non essere antisemita.

Negli ultimi tempi, un'anomalia inquietante si è manifestata nel cuore del Pensiero Autorizzato: ebrei... antisemiti.
Soggetti culturalmente certificati, religiosamente kosher, genealogicamente ineccepibili — ma intellettualmente deviazionisti.

L’Ufficio di Sorveglianza delle Opinioni ha emesso l’allerta:

⚠️ “ATTENZIONE: alcuni ebrei non si stanno comportando come gli ebrei che piacciono a noi!”

No, non hanno cambiato religione. Non hanno rinnegato Mosè, né scordato il Talmud sul sedile del tram.
Il loro peccato è peggiore: pensano.

🧠 L’ebreo che pensa = pericolo pubblico

Questi individui osano:

Criticare lo Stato di Israele.

Esplicitare solidarietà per i palestinesi.

Sostenere che l’Olocausto non autorizzi qualsiasi crimine futuro.

Usare il termine “apartheid” senza piangere dopo.

Un ebreo che non applaude ogni missile lanciato su Gaza?
Non è ebreo. È antisemita travestito da ebreo.
Anzi peggio: è un ebreo inconsapevolmente antisemita.

🔬 Diagnosi ufficiali del Ministero

Il Dipartimento Psico-Neuro-Ideologico ha identificato tre sindromi principali:

Antisemitismo introiettato – Stadio avanzato. Si manifesta con opinioni divergenti dalla linea Netanyahuo-centrica.

Sindrome del Golem Disfunzionale – L'ebreo che, invece di servire la narrazione, la demolisce dall’interno.

RET (Rincoglionimento Etico Terminale) – Fase critica. Colpisce chi insiste a voler essere coerente con l’etica ebraica.

📚 Casi clinici noti

Abbiamo segnalazioni ricorrenti di ebrei “sbagliati”, da anni in stato di deviazione semantica. Eccone alcuni:

Noam Chomsky – Linguista, ebreo, acclamato ovunque... tranne nei gruppi Telegram dei boomer filosionisti.

Norman Finkelstein – Figlio di sopravvissuti ai lager, noto per la colpa gravissima di dire: “I crimini sono crimini, anche se li fa Israele.”

Ilan Pappé – Storico, ebreo israeliano, accusato di “alto tradimento della narrativa”.

Gideon Levy, Amira Hass e altri giornalisti israeliani: colpevoli di raccontare la realtà invece che fare PR per l’IDF.


Tutti schedati. Tutti colpevoli.
Tutti — per l’appunto — antisemiti ebrei.

💊 Soluzioni terapeutiche

Il Ministero propone l’introduzione obbligatoria di un Programma di Rieducazione Ebraica, con i seguenti moduli:

"Storia Monodimensionale™": Dal Faraone a Hamas, sempre e solo vittime.

"Etica Selettiva": Il dolore è rilevante solo se passa da Tel Aviv.

"Autoironia vietata": L’umorismo è consentito solo se fa ridere i soldati.

"Zitto e prega": Perché la fede è ok, finché non interferisce con la geopolitica.

🔚 Conclusione

Non basta essere ebreo.
Devi essere l’ebreo giusto secondo noi.

Devi applaudire quando te lo dicono. Condannare chi ti ordinano di condannare.
E soprattutto: non pensare.
Pensare, oggi, è il primo segnale di antisemitismo.

Soprattutto se sei ebreo.

Firmato:

Il Ministero della Verità
In collaborazione con il Dipartimento di Psicopolizia e la Lega per la Purezza Semantica

Commenti

Post più popolari