🍌 IL BABBUINO DEL MINISTERO: “ORBÁN È OMOFOBO! (…O PACIFINTO?)” 🍌Il Responsabile del Controllo Qualità della Propaganda torna a farci scivolare sulle bucce della verità ministeriale™️.

🦍 “BANANA AL PRIDE! BANANA A ORBÁN! BANANA A TUTTO IL G7!”
Così ha esordito il nostro Babbuino, penzolante dal lampadario della Sala Operativa del Dipartimento Psicopolizia, mentre i notiziari dell’Unione Europea si facevano la permanente con la lacca dei diritti LGBTQ+... Tutto questo mentre, da anni, molti stati membri stringono mani intrise di petrolio a Riad e Doha – roccaforti indiscusse dell’amore libero e dell’inclusività, ovviamente.

🔍 Ma procediamo con ordine.
L’Ungheria ha appena approvato una legge che vieta il Pride, impacchettandola con il consueto fiocchetto retorico del “lo facciamo per i bambini” – una mossa che ha scatenato più isteria a Bruxelles di un mojito con la senape.

Ventordici commissari europei si sono lanciati all’unisono nel canto del cigno arcobaleno: “È inaccettabile!”
E subito: sanzioni, condanne, editoriali lacrimevoli, rigori e supplementari ideologici.

Il nostro Babbuino – impiegato modello ma con un temperamento... diciamo poco diplomatico – ha riportato la questione sui binari veri della geopropaganda:

🐒 “Davvero pensate che gliene freghi qualcosa del Pride? Svegliatevi. Orbán ha un vizio capitale: vuole la pace. LA PACE! Capite? È un sabotatore della narrazione. Un troll del conflitto. Un infame disertore della guerra perpetua!”

🪖 Perché, diciamolo: se domani calasse la pace sull’Ucraina, verrebbero giù le fondamenta stesse su cui Bruxelles ha edificato la sua cattedrale della guerra democratica:

• il riarmo obbligatorio, travestito da “difesa comune”
• il nemico esterno mitologico, utile a sospendere ogni libertà
• la censura “fact-checkata” col badge blu
• la gogna mediatica per i filoputiniani – veri, presunti o semplicemente confusi
• il commissariamento a vita degli stati “sovrani” (sovrani per finta)
• e soprattutto, l’esistenza stessa di Ursula e del suo club di falchi genderfluid.

E allora vai con la solita liturgia: banane mediatiche su Orbán, processo morale in prima serata, e via con le etichette pronte all’uso: omofobo, illiberale, filorusso e pure baffuto – ché non si sa mai, potrebbe essere fascismo d’epoca.

🎭 Intanto, mentre si grida alla censura ungherese, si continua a stringere patti d’amore eterno con stati petroliferi dove i Pride li vietano... col lanciafiamme.
Silenzio. Ed è giusto così. È il teatro eterno della morale modulare, dove i diritti umani valgono solo se servono ad asfaltare chi non si allinea.

🐒 “Se Orbán invadesse la Russia, domattina lo metterebbero sulla copertina di Vanity Fair, con tanti saluti ai diritti LGBTQAEIOUY-plus-ultra. Ma finché parla di trattati e negoziati, allora è il nuovo Hitler.”

🇪🇺 L'UE finge di combattere Orbán in nome dei diritti, ma il vero fronte è un altro: il diritto di dissentire da un’agenda geopolitica che ha trasformato l’Europa in una macchina suicida, armata fino ai denti, pronta a travolgere chiunque osi frenare la corsa.

La corsa di chi investe nella guerra… mentre predica la pace.

🍌 E mentre i riflettori sono puntati sui Pride, il treno della guerra prosegue, a tutta velocità.
Il Babbuino lo vede. E lancia l’ennesima banana.

BANANA ALLA GUERRA! BANANA ALLA VERITÀ! BANANA ALLA NATO A COLORI!
Con un ghigno beffardo e una banana nello zaino (rigorosamente bio), il Babbuino vi saluta. Ma attenzione: è solo frutta… finché non si scivola sulla dissidenza. 🦍

Ministero della Verità - bullizzato da Il Babbuino del Ministero della Verità , Responsabile del Controllo Qualità della Propaganda.

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