IL CAMBIAMENTO È ARRIVATO: Hamas vuole un governo tecnico a Gaza. Il Ministero plaude e propone i nostri migliori cervelli.
Ministero della Verità – Dipartimento di Psicopolizia
Rubrica: Aiutiamoli a tecnicizzarsi a casa loro
Il vento del cambiamento soffia finalmente anche sulla Striscia di Gaza. Tra le macerie e le bombe, tra la sabbia e il fosforo bianco, ecco sorgere una proposta tanto lucida quanto rivoluzionaria: un governo tecnico e indipendente per amministrare la Striscia. Sì, avete capito bene. Hamas, il movimento spesso accusato di estremismo, ha avuto un'epifania: serve la competenza. Serve la neutralità. Serve... il tecnico sobrio e inodore.
Il Ministero della Verità accoglie con gioia questa svolta ragionevole e si congratula con Hamas per aver finalmente compreso una grande verità occidentale: quando la situazione è ingestibile, quando la politica non sa che pesci pigliare, quando la democrazia è troppo democratica… si chiama un tecnico.
E chi, meglio di noi italiani, può dare una mano a costruire questa nuova Gaza tecnocratica? Siamo infatti noti in tutto il mondo per la nostra capacità di far governare l’economia e la società a persone mai elette, il cui unico criterio di selezione è aver preso l’aperitivo con qualche banchiere internazionale.
Perciò, in uno slancio di solidarietà istituzionale, il Ministero propone di inviare a Gaza una delegazione dei nostri massimi esperti in gestione emergenziale:
Mario Draghi, per applicare il whatever it takes alle demolizioni controllate e alle riforme neoliberiste sotto embargo;
Elsa Fornero, per piangere in diretta TV annunciando l’innalzamento dell’età pensionabile dei sopravvissuti a 87 anni;
Mario Monti, per spiegare con calma professorale come l’austerità possa diventare un’esperienza spirituale tra le tende dell’UNRWA;
Carlo Cottarelli, per scrivere ogni sera una lista con le 72 spese inutili da tagliare tra cui, ovviamente, l'acqua potabile.
Con loro, Gaza diventerà finalmente un’oasi di spread controllato e stabilità apparente. Altro che tunnel e razzi: ora si parla di fiscal compact, di spending review, di riforme strutturali!
E se qualcuno oserà lamentarsi, sarà prontamente bollato come populista, complottista, o peggio: filo-siriano.
La pace? La democrazia? L'autodeterminazione?
No, amici. La vera salvezza è un bel governo tecnico sostenuto da nessuno ma approvato da tutti (a Bruxelles).
La Psicopolizia approva. E vi ricorda che dissentire da questa linea è odio, antisemitismo e forse anche evasione fiscale.
Ps: lode all'agente Goleso, che prontamente ci ha messi al corrente della questione ed ha attivato il Dipartimento Correzioni e Tecnicismi per fornire ai guerriglieri di Hamas la migliore delle soluzioni possibili.
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