"Il Paese delle Persone Sicure"Favola della buonanotte raccontata da Roberto Speranza, Ministro Onorario dell’Ipercontrollo Psicologico Permanente
C’era una volta, in un mondo molto, molto pericoloso, un piccolo paese chiamato Libertalia. Era un luogo pieno di gente felice, bambini che correvano nei parchi senza codice QR, adulti che si confrontavano democraticamente senza autorizzazione, e non esisteva neanche una sola app per monitorare le emozioni. Che incubo!
Un giorno però, arrivò il Vento della Salute Globale. Fu un vento gentile, ma determinato, che portava con sé delle belle notizie: era giunto il tempo di smettere di scegliere da soli cosa fare. Finalmente!
Il governo, illuminato come un neon acceso h24 in un corridoio d’ospedale, spiegò con dolcezza che la libertà era una cosa bellissima… ma solo se ben regolamentata, tracciata e trasmessa via Bluetooth. Così, per il bene di tutti, ogni cittadino ricevette un braccialetto della Serenità Sanitaria™, che vibrava ogni volta che ci si avvicinava troppo a un pensiero critico.
"Niente paura, piccoli!" — diceva zio Roberto col sorriso che traspariva persino dietro tre strati di tessuto filtrante — "Ora siete finalmente al sicuro! Nessuno potrà più sbagliare, né dubitare, né scegliere male. Perché ogni scelta sarà fatta per voi… con amore, e un algoritmo."
I bambini, felici, impararono presto a non parlare a voce alta, a denunciare papà se si dimenticava lo smartphone sul balcone, e a fidarsi sempre della Verità Certificata. Non c’erano più lacrime, né abbracci, ma c’erano dati. Tantissimi dati! E ogni dato portava un po’ più di sicurezza. Ogni selfie col certificato del pensiero unico era come una carezza del Sistema.
E quando qualcuno chiedeva: "Ma questa è davvero libertà?", la maestra rispondeva dolcemente: "Certo! È la nuova libertà. Quella che ti protegge da te stesso."
Morale della favola:
Il controllo totale non è la fine della libertà. È solo il modo più efficiente per amarla.
Un giorno però, arrivò il Vento della Salute Globale. Fu un vento gentile, ma determinato, che portava con sé delle belle notizie: era giunto il tempo di smettere di scegliere da soli cosa fare. Finalmente!
Il governo, illuminato come un neon acceso h24 in un corridoio d’ospedale, spiegò con dolcezza che la libertà era una cosa bellissima… ma solo se ben regolamentata, tracciata e trasmessa via Bluetooth. Così, per il bene di tutti, ogni cittadino ricevette un braccialetto della Serenità Sanitaria™, che vibrava ogni volta che ci si avvicinava troppo a un pensiero critico.
"Niente paura, piccoli!" — diceva zio Roberto col sorriso che traspariva persino dietro tre strati di tessuto filtrante — "Ora siete finalmente al sicuro! Nessuno potrà più sbagliare, né dubitare, né scegliere male. Perché ogni scelta sarà fatta per voi… con amore, e un algoritmo."
I bambini, felici, impararono presto a non parlare a voce alta, a denunciare papà se si dimenticava lo smartphone sul balcone, e a fidarsi sempre della Verità Certificata. Non c’erano più lacrime, né abbracci, ma c’erano dati. Tantissimi dati! E ogni dato portava un po’ più di sicurezza. Ogni selfie col certificato del pensiero unico era come una carezza del Sistema.
E quando qualcuno chiedeva: "Ma questa è davvero libertà?", la maestra rispondeva dolcemente: "Certo! È la nuova libertà. Quella che ti protegge da te stesso."
Morale della favola:
Il controllo totale non è la fine della libertà. È solo il modo più efficiente per amarla.
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