“La Guerra che Doveva Scoppiare per Forza – Narrata da Ursula von der Leyen,Madre della Matria Armata, Alta Sacerdotessa del Patto Verde con l’industria bellica,e fondatrice spirituale del Quinto Reich di Germania, volgarmente detto Unione Europea(con approvazione della BCE e del Ministero della Verità).
C’era una volta un’Unione.
Una grande, meravigliosa Unione.
Non quella dei Soviet, no no.
Una vera Unione: con le banche giuste, i razzi puntati e il pane al grano saraceno.
Un’Unione che parlava 24 lingue e ragionava con una sola: quella della NATO.
A capo di questa Unione, la Regina Ursula I von der Leyen, discendente spirituale del Sacro Romano Ordine dei Commissari non eletti.
Con la sua armatura Dior mimetica, guidava il Popolo dell’Ordine contro le Forze del Caos: populisti, russi, contadini arrabbiati e utenti di X (ex Twitter).
Un giorno, durante un’orgia di rapporti finanziari, Ursula sbatté il pugno sul tavolo e proclamò:
“La guerra DEVE scoppiare. È l’unica cosa che ci tiene uniti. L’unica cosa che ci rende grandi.
Una guerra per la democrazia, per i valori, per i mercati.
E per il Reich. Il Reich buono, stavolta.”
E così lanciò la sua crociata liberale, fatta di:
Ucraina: la guerra di civiltà™.
Dove ogni soldato riceveva un abbonamento gratuito a Netflix, e ogni bomba aveva un QR code con le istruzioni per il soft power.
Ursula lo chiamava: “Il nostro Stalingrado con i diritti umani.”
Gaza: il conflitto complicato.
Talmente complicato che nessuno ci capiva più nulla, ma lei intanto mandava armi, poi tweet, poi sguardi compunti alle conferenze.
Ogni bambino morto era una seccatura diplomatica. Ma anche un’opportunità narrativa.
Taiwan: il bastione arcobaleno del Pacifico.
Dove Ursula mandava navi, droni, e persino peluche anti-cinese per i più piccoli.
“Se Xi invade Taipei, invaderà anche Bruxelles nel cuore!” dichiarò, mentre firmava un accordo da 400 miliardi per cannoni vegani.
Nel frattempo, l’Europa si militarizzava come nel 1938, ma con font sans serif e le drag queen all’inaugurazione delle basi NATO.
I popoli brontolavano?
Proteste?
Contadini inferociti?
Nah.
Ursula disse:
“Li affronteremo con compassione. E blindati.”
E mentre Parigi bruciava e Berlino si spegneva, Ursula saliva sul podio del Parlamento europeo:
“Abbiamo bisogno di più Europa!
Un’Europa con l’esercito.
Un’Europa con i missili.
Un’Europa senza freni.
Un’Europa… da combattimento!”
E i deputati, ormai ridotti a GIF animate, applaudirono in standing ovation sincronizzata.
Morale della favola:
Se non puoi convincere i popoli con il benessere, convincili con l’ansia e le forniture belliche.
E ricordati: la guerra non è mai stata così inclusiva.
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