Referendum 2025 – Invito alla consapevolezza democratica

Cittadini,

in vista dell’imminente consultazione referendaria, il Ministero della Verità ribadisce il proprio ruolo super partes, fedele e devoto custode della Libertà di Scelta, purché tale libertà sia esercitata nei limiti consentiti dal Sistema.

Non spetta a noi indicarvi se votare oppure no. La decisione è vostra.

Ma riteniamo doveroso informarvi – con la consueta trasparenza e spirito di collaborazione – su ciò che potrebbe verificarsi a seconda dell’esito.

A) Qualora il referendum dovesse passare, sarà interpretato come un trionfo per le forze progressiste che, negli ultimi decenni, hanno sapientemente guidato il Paese verso una modernità fondata sul lavoro flessibile, le tutele ridotte e l’ottimizzazione del sacrificio umano.

Una sinistra lungimirante, capace di voltare la testa dall'altra parte quando il centro-destra decise di ignorare, con sobrietà, l’esito del referendum sull’acqua pubblica, ma non solo: fu proprio e sempre lei, la stessa sinistra che oggi spinge questo referendum, che decise di abolire diritti superati come quelli dei lavoratori (nostalgia dell’articolo 18, eh? Fascisti).

B) Qualora il referendum non dovesse passare (per insufficienza di quorum o prevalenza dei NO), verrà considerato un segnale di maturità democratica, di fiducia nello status quo, di sano attaccamento all’inerzia.

In entrambi i casi, il Sistema ne uscirà rafforzato.

Ricordiamo, con umiltà e spirito di servizio, una riflessione cara ai padri fondatori della democrazia reale: “Se votare servisse a qualcosa, non ce lo lascerebbero fare.”

Una massima che, oggi più che mai, risuona con dolce autorità nei corridoi del nostro Ministero.

In conclusione:

Qualunque cosa scegliate di fare – votare, non votare, confondervi col modulo – sappiate che il Sistema ve ne sarà grato.

O vi punirà con affetto.

Con disciplina e amore,

Il Ministero della Verità – Dipartimento di Psicopolizia

(Vi guardiamo votare. Vi guardiamo non votare. Vi guardiamo e basta.)