SANITÀ: MENO POSTI LETTO, PIÙ POSTI NEL FUTURO Il nuovo rinascimento dell'attesa come terapiaA cura del Dipartimento Ottimizzazione Risorse e Spiritualità Paziente

Roma – L’Italia si conferma all’avanguardia nel campo della medicina trans-temporale, abbandonando definitivamente il vetusto modello ospedaliero fondato sull’accesso immediato alle cure e abbracciando un sistema più sostenibile, competitivo e spiritualmente evoluto: l’attesa.

Dai dati emersi nel recente Rapporto Ottimismo e Resilienza 2030, risulta che il 76% dei pazienti trascorre almeno una notte in pronto soccorso, riscoprendo valori dimenticati come la condivisione, l’introspezione, e lo yoga in barella. “È una rivoluzione copernicana dell’assistenza sanitaria – dichiara con fierezza il Commissario Straordinario alla Razionalizzazione delle Disgrazie – non curiamo più solo il corpo, ma anche la pazienza”.

Il taglio dei posti letto, lungi dall’essere una mancanza, rappresenta una stimolazione delle risorse interiori. Secondo i ricercatori dell'Istituto Superiore per l'Inattività Medica, l'attesa in PS rafforza il sistema immunitario attraverso l'esposizione prolungata a correnti d’aria, neon bianchi e monologhi ansiosi di altri pazienti.

“Le visite negate e il suggerimento caloroso a rivolgersi ai privati non sono discriminazione: sono libertà di scelta. È empowerment sanitario. È capitalismo emotivo.” spiega il portavoce dell’Agenzia Nazionale per l’Eccellenza che Non C’è Più, mentre presenta il nuovo spot ministeriale: “Se sopravvivi alla sala d’attesa, sei già guarito dentro.”

Il Professor Mario Draghi, a margine di un simposio segreto sulla spiritualizzazione forzata della sofferenza, ha commentato: “Tutto questo era necessario per diventare più competitivi. E, ricordiamolo, la concorrenza non è solo economica. È anche tra poveri.”

Iniziative di cittadinanza attiva stanno già nascendo: cittadini motivati, spinti da un amore viscerale per il Sistema, stanno organizzando ronde civili per impedire l’accesso ai posti letto rimasti. “Chi ama, lascia il letto agli altri”, dicono i volontari della Croce d’Attesa.

Dal Ministero della Verità rinnoviamo l’appello a tutti gli italiani: smettetela di lamentarvi, e iniziate a vedere il Pronto Soccorso non come un luogo di cura, ma come un cammino interiore.

Nel futuro non ci saranno più medici. Solo statisti.

Il Ministero ringrazia per la collaborazione forzata.

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