WrestleHeaven: La Royal Rumble del Conclave Sponsorizzato da: L’Opus Dei & Vince McMahon
ROMA – LA BATTAGLIA CELESTE HA INIZIO.
Dopo settimane di retroscena, confessionali roventi e incensi che sanno più di polvere da sparo che di santità, le porte della Cappella Sistina si sono chiuse. Dentro, niente telefoni. Solo Spirito Santo e colpi bassi.
Signore e signori... il 7 Maggio è iniziata la ROYAL RUMBLE DEL CONCLAVE.
120 cardinali. 1 sola sedia. Nessuna misericordia.
#1 - INGRESSO TRIONFALE: Il Cardinale Tagle “L’Acrobata di Manila”
Direttamente dalle Filippine, lo chiamano "l’Obama cattolico". Carisma da predicatore, acrobazie teologiche da circo Barnum.
Special Move: “Pietà Popolare Slam” – colpo al cuore delle masse latine.
Ma i tradizionalisti già lo aspettano dietro l’angolo con un turibolo incandescente.
#2 - SBAM! Ecco Matteo Zuppi aka “Don Rainbow”
Lui entra con mantello arcobaleno e uno stendardo con scritto “Chiesa aperta H24”.
Finisher: Inclusione Totale Suplex – abbraccia tutti, anche chi lo sta strangolando.
Ma attenzione: sotto sotto è un killer sinodale. Ha più alleati lui che un sindacato nel ‘77.
#3 - “Il Panzer Bavarese 2.0”: Il cardinale Woelki
Fa il suo ingresso con la croce rigida e il catechismo come arma contundente.
Gira voce che mormori ancora in latino… pure nei sogni.
Il pubblico fischia, ma lui benedice tutti e tira fuori un breviario affilato.
#4 - Il ritorno shock: Burke “L’Esorcista In Lustrini”
Pensavate fosse eliminato? E invece rieccolo, con mantello porpora, mitria dorata e una copia della Summorum Pontificum tra i denti.
Attacca Zuppi con la “Traditionis Custodes Breaker”, un colpo vietato dal 2021.
#5 - Colpo di scena: entra a sorpresa “Il Cardinale Mister X” (l’americano segreto)
Maschera nera, accento texano, finanziamenti oscuri.
Dice “Jesus loves capitalism”, poi sparisce dietro un incensiere.
Si mormora sia sponsorizzato dalla lobby dei cavalli di San Giovanni.
Dietro le quinte: Lotte intestine, scambi di voti, promesse di diocesi tropicali
Tagle e Zuppi si annusano da giorni. I progressisti tentano l’alleanza, ma i conservatori mettono in campo il “blocco africano”, capitanato dal cardinale Sarah, che non è nemmeno in lista, ma incombe come lo spettro di una Messa in latino a mezzanotte.
Nelle sacrestie volano parole forti:
– “Eresiarca!”
– “Modernista!”
– “Tu mamma diceva il Rosario!”
– “Meglio che tua zia che legge il National Catholic Reporter!".
Ultimi rumor (sussurrati tra le panche):
• I francesi vogliono un gesuita 2.0, ma senza troppo discernimento (causa overdose sinodale).
• Gli africani vogliono uno che parli chiaro e bastoni l’occidente molle.
• Gli americani vogliono… un Papa che non faccia il comunista.
• Gli italiani? Come sempre, puntano al “Papabile a caso” purché sia nato a Frosinone e abbia uno zio che conosce Bertone.
IL VERDETTO? Ancora nessun fumo. Solo scintille.
Lo Spirito Santo è lì, nascosto in un armadio, con le mani nei capelli.
I bookmaker celesti danno Zuppi favorito, ma con Tagle pronto al colpo di scena.
Nel backstage gira voce che qualcuno stia cercando di “eliminare” i rivali con false accuse di simpatie per Pachamama o cene con Biden.
CONCLUSIONE:
Il conclave è la Royal Rumble dell’aldilà.
Tutti si abbracciano davanti, ma dietro… si confessano per i colpi bassi.
Solo uno uscirà vincitore e siederà sul Trono di Pietro.
Gli altri? Si faranno selfie con i giornalisti, fingendo di non esserci rimasti male.
Stay tuned. La papamobile è ancora in garage.
E ricordate: nel ring della fede, chi pecca… vince in confessionale.
Firmato:
Leone Strelka & Iosif Nemesi
Ministri reggenti del Ministero della Verità e Giudici imparziali della fede (in)crociata
Dopo settimane di retroscena, confessionali roventi e incensi che sanno più di polvere da sparo che di santità, le porte della Cappella Sistina si sono chiuse. Dentro, niente telefoni. Solo Spirito Santo e colpi bassi.
Signore e signori... il 7 Maggio è iniziata la ROYAL RUMBLE DEL CONCLAVE.
120 cardinali. 1 sola sedia. Nessuna misericordia.
#1 - INGRESSO TRIONFALE: Il Cardinale Tagle “L’Acrobata di Manila”
Direttamente dalle Filippine, lo chiamano "l’Obama cattolico". Carisma da predicatore, acrobazie teologiche da circo Barnum.
Special Move: “Pietà Popolare Slam” – colpo al cuore delle masse latine.
Ma i tradizionalisti già lo aspettano dietro l’angolo con un turibolo incandescente.
#2 - SBAM! Ecco Matteo Zuppi aka “Don Rainbow”
Lui entra con mantello arcobaleno e uno stendardo con scritto “Chiesa aperta H24”.
Finisher: Inclusione Totale Suplex – abbraccia tutti, anche chi lo sta strangolando.
Ma attenzione: sotto sotto è un killer sinodale. Ha più alleati lui che un sindacato nel ‘77.
#3 - “Il Panzer Bavarese 2.0”: Il cardinale Woelki
Fa il suo ingresso con la croce rigida e il catechismo come arma contundente.
Gira voce che mormori ancora in latino… pure nei sogni.
Il pubblico fischia, ma lui benedice tutti e tira fuori un breviario affilato.
#4 - Il ritorno shock: Burke “L’Esorcista In Lustrini”
Pensavate fosse eliminato? E invece rieccolo, con mantello porpora, mitria dorata e una copia della Summorum Pontificum tra i denti.
Attacca Zuppi con la “Traditionis Custodes Breaker”, un colpo vietato dal 2021.
#5 - Colpo di scena: entra a sorpresa “Il Cardinale Mister X” (l’americano segreto)
Maschera nera, accento texano, finanziamenti oscuri.
Dice “Jesus loves capitalism”, poi sparisce dietro un incensiere.
Si mormora sia sponsorizzato dalla lobby dei cavalli di San Giovanni.
Dietro le quinte: Lotte intestine, scambi di voti, promesse di diocesi tropicali
Tagle e Zuppi si annusano da giorni. I progressisti tentano l’alleanza, ma i conservatori mettono in campo il “blocco africano”, capitanato dal cardinale Sarah, che non è nemmeno in lista, ma incombe come lo spettro di una Messa in latino a mezzanotte.
Nelle sacrestie volano parole forti:
– “Eresiarca!”
– “Modernista!”
– “Tu mamma diceva il Rosario!”
– “Meglio che tua zia che legge il National Catholic Reporter!".
Ultimi rumor (sussurrati tra le panche):
• I francesi vogliono un gesuita 2.0, ma senza troppo discernimento (causa overdose sinodale).
• Gli africani vogliono uno che parli chiaro e bastoni l’occidente molle.
• Gli americani vogliono… un Papa che non faccia il comunista.
• Gli italiani? Come sempre, puntano al “Papabile a caso” purché sia nato a Frosinone e abbia uno zio che conosce Bertone.
IL VERDETTO? Ancora nessun fumo. Solo scintille.
Lo Spirito Santo è lì, nascosto in un armadio, con le mani nei capelli.
I bookmaker celesti danno Zuppi favorito, ma con Tagle pronto al colpo di scena.
Nel backstage gira voce che qualcuno stia cercando di “eliminare” i rivali con false accuse di simpatie per Pachamama o cene con Biden.
CONCLUSIONE:
Il conclave è la Royal Rumble dell’aldilà.
Tutti si abbracciano davanti, ma dietro… si confessano per i colpi bassi.
Solo uno uscirà vincitore e siederà sul Trono di Pietro.
Gli altri? Si faranno selfie con i giornalisti, fingendo di non esserci rimasti male.
Stay tuned. La papamobile è ancora in garage.
E ricordate: nel ring della fede, chi pecca… vince in confessionale.
Firmato:
Leone Strelka & Iosif Nemesi
Ministri reggenti del Ministero della Verità e Giudici imparziali della fede (in)crociata
Commenti
Posta un commento