LA CONSULTA FA L’OPPOSIZIONE? ALLORA BANANE E MERDA: IL BABBUINO DICHIARA GUERRA ALLA MAGISTRATURA!
BASTA. ORA BASTA.
Avevamo architettato tutto con cura, per le piaghe di Gesù Cristo: abbiamo lasciato che il Jobs Act, figlio degenere di un centrosinistra ipnotizzato dai dettami del mercato, facesse il suo bel lavoro sporco per anni.
Abbiamo infilato il referendum in un pantano narrativo, legandolo mani e piedi alla sinistra padronale e ai sindacati parastatali in disarmo, abbiamo spinto, soffiato, stappato prosecco quando il quorum non è stato raggiunto, così da seppellire definitivamente quell’obbrobrio di retorica lavorista.
E ORA? ORA CHE SUCCEDE?
La Corte Costituzionale – che doveva starsene buona, zitta e composta nella sua teca di vetro come una reliquia della democrazia liberale – ha deciso di fare opposizione politica, riesumando con un sortilegio di negromanzia giuridica uno dei cavilli più fastidiosi del referendum: il tetto alle sei mensilità nei licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese.
Sì signori. Hanno disseppellito il cadavere. Gli hanno messo la toga. E l’hanno rimandato in aula.
“Ma è incostituzionale mettere un tetto fisso, non tutela abbastanza il lavoratore!”
Ah sì? E noi allora a che diamine serviamo? Non bastano le narrazioni tossiche, i titoloni terroristici su "imprenditori in fuga", "giovani choosy" e "disoccupati fancazzisti"? Non vi basta che abbiamo trasformato il lavoro in un privilegio da mendicare? Ora ci volete pure costringere a trattare chi lavora come un essere umano?
IL BABBUINO NON CI STA.
Il Babbuino vede e ricorda.
Ricorda che la Consulta non è eletta da nessuno, che si sta arrogando il diritto di fermare l’indirizzo politico del governo democraticamente eletto e ha deciso che può cancellare una parte del Jobs Act che i cittadini avevano già deciso (non votando) di NON voler rimettere in discussione.
È questo l’equilibrio tra i poteri? È questa la democrazia?
Allora sentite questa: dopo la separazione delle carriere, il prossimo passo è semplice: mettere la magistratura sotto il controllo diretto del governo.
Altro che terzietà. Altro che indipendenza.
Noi vogliamo giudici obbedienti, sentenze coerenti, e una Consulta che approva e firma – non che contesta e cancella.
Il Babbuino intanto inizia da oggi la sua solenne protesta, lanciando banane e letame verso Palazzo della Consulta.
Ridateci il nostro Jobs Act! E zitti tutti: qui comanda il Popolo, purché abbia l’autorizzazione del Consiglio dei Ministri.
E se qualche toga ha ancora il coraggio di protestare…
che si ricordi chi porta il manganello narrativo. E chi la clava del consenso.
Firmato
Il Babbuino del Ministero della Verità
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