Avviso ai naviganti
Ai permalosi e intolleranti sacerdoti delle ideologie da salotto buono, ai devoti dell’infallibilità, agli ultras dell’identità, ai censori e inquisitori travestiti da vittime: chiunque creda di avere ragione è il nostro prossimo bersaglio (post serio)
Cari cittadini,
dopo il nostro lungo periodo di silenzio operativo – per i motivi che conoscete già – siamo tornati.
E, a giudicare da certi messaggi che ci sono pervenuti in privato, da tizi molto indignati a causa di alcuni nostri ultimi dispacci, forse è il caso di fare un piccolo ripasso delle regole fondamentali di questa pagina.
Noi colpiamo il potere e ci schieriamo dalla parte del 99%, quello la cui voce è stata zittita mediante quelle carezze di falso benessere che ne hanno recluso l'anima in gabbia (dorata, nel migliore di casi, di merda in tutti gli altri).
Non importa il colore, la bandiera, l'accento, il pronome o il marchio di fabbrica.
Il potere si traveste con mille maschere: può avere la forma di un vecchio slogan fascista o di una lacrima arcobaleno posticcia; può parlare in nome di una non meglio precisata tradizione o farsi scudo dell’inclusività per non farsi criticare.
Noi lo vediamo con chiarezza.
E lo distruggiamo.
La satira del Ministero non fa sconti.
Chi cerca rassicurazioni, cerchi altrove. Chi vuole vedere confermate le sue ideologie, che siano di destra, di sinistra, di centro, del lato, dell'obliquo o di qualche altra parte, si accomodi fuori.
Il nostro unico padrone è la ricerca della verità, anche quando è scomoda, anche quando è ambigua, anche quando puzza.
Non siamo qui per consolare. Siamo qui per disturbare.
Conosciamo i vostri miti, i vostri idoli, i vostri martiri certificati dai titoloni delle vostre bibbie laiche.
Ci spiace: non sono al sicuro.
Chi ci ama, lo fa perché sa che il potere si nasconde ovunque, anche dove si canta Imagine mentre si finanziano guerre.
Chi ci odia… beh, spesso lo fa solo perché tocca a lui prendersi una bastonata.
E per noi, quella bastonata,
è amore.
Ministerialmente Vostri,
Iosif Nemesi e Leone Strelka
Psicopoliziotti del Ministero della Verità
Dipartimento di Psicopolizia e Repressione delle Illusioni Comode
Che Dio ci perdoni. Ma non subito.
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