Leone Strelka e gli usurpatori
Cittadini,
è il vostro Papa Leone Strelka che vi parla. Sono uscito dalla sala operatoria e, come potete vedere, sono ancora più vivo di prima.
Non offendetevi se Trump e Putin alla fine si incontreranno in Alaska e non qui in Vaticano: in queste condizioni non avrei potuto fare gli onori di casa, e certo non avrei lasciato che li facesse Giorgia Meloni. Ricordatevi: in ogni corte che si rispetti, i ruoli restano immutabili — i sovrani a capotavola, i maggiordomi alla porta.
La mia convalescenza sarà lunga, ma la mia volontà è fatta d’acciaio e la mia lingua resta affilata.
A coloro che speravano di approfittare della mia salute per impadronirsi del trono, dico: state sereni… fra poco vedrete un mare di pesci. E non sono quelli d’aprile, né quelli che nuotano nell’acquario di Genova: sono quelli che affiorano quando il potere decide di fare pesca a strascico.
Baciate le mani. Sempre.
Vostro,
Papa Leone Strelka
Ministro Reggente del Ministero della Verità – Dipartimento di Psicopolizia
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