🧚‍♂️ La Favola del Regno d’Occidente, della Grande Oca Europa e del Vecchio Orso dell’Est

C’era una volta, in un continente non troppo lontano, un grande regno chiamato Occidentonia, governato da un Re molto furbo, che tutti chiamavano Re Dollarone.

Re Dollarone era famoso per due cose: stampava soldi più in fretta di quanto i suoi contadini potessero contarli e riusciva sempre a convincere gli altri che fosse per il loro bene.

Accanto al suo castello c’era un enorme giardino diviso in tante aiuole litigiose, chiamato Giardino Europa.
Nel Giardino viveva una grande Oca, Ocallegra, che si vantava sempre di essere indipendente, forte, autonoma… persino maestosa.

Peccato che ogni volta che Dollarone starnutiva, Ocallegra rispondesse:
«Salute, mio Re! Vuoi un tè? Vuoi anche il gas? Vuoi un po’ delle mie riserve strategiche?»

Dall’altra parte del Bosco stava invece il Vecchio Orso dell’Est, enorme, brontolone, spesso incompreso.
L’Orso non era proprio un santo, anzi: aveva graffiato più di un vicino.

Ma da anni mormorava:
«Lasciatemi in pace col mio miele… e smettete di venire a costruire casette vicino alle mie radure.»

Un giorno, mentre sgranocchiava noccioline dorate, Re Dollarone ebbe un’idea geniale, così lucida da sembrare quasi malvagia.
«Se l’Orso e uno dei suoi cuginetti litigiosi — il giovane scoiattolino Ukrinò — si mettessero a fare a sportellate…
…Ocallegra avrebbe paura.
E se Ocallegra avesse paura…
…potrei venderle scudi, lance, elmi, pozioni, scorte magiche, e farla dipendere da me per i secoli dei secoli!»
Detto fatto: Re Dollarone cominciò a soffiare, piano piano, aria calda nelle orecchie dello scoiattolino Ukrinò:
«Non farti comandare dall'Orso! Emancipati! Vieni nel mio castello, ti proteggo io!»
E Ukrinò, giovane e impulsivo, iniziò a saltare di ramo in ramo, progettando di ospitare gli accoliti di Re Dollarone in case da costruire proprio sui confini dei territori dell’Orso.
L’Orso, che vedeva male ma capiva benissimo le provocazioni, un giorno s’arrabbiò:
«BASTA!»
E partì lo scontro.

Appena sentì il baccano, Ocallegra corse da Re Dollarone tutta sbattendo le ali:
«Che succede? Che faccio? Dimmi tu, o Re che tutto sai!»
Dollarone sorrise:
«Semplice, mia cara: ti schieri con me.
Sanzioni l’Orso.
Chiudi tutti i sentieri che portano al suo miele.
Compra i miei scudi.
E continua così fino a quando non ti svuoti la dispensa.»
«Che idea meravigliosa!» starnazzò Ocallegra, felice come una pasqua.
E fece tutto.
Tutto.
Proprio tutto.
L’Orso nel frattempo, pur sanguinante, continuava a resistere.
Ukrinò combatteva fino allo sfinimento.
E Ocallegra…
…rimaneva lì, con il becco aperto, senza legna per scaldarsi d’inverno e con le sue aiuole che appassivano.

Un mattino qualunque, quando ormai il Giardino Europa puzzava di sconfitta, successe l’impossibile.
Re Dollarone mandò una colomba con un messaggio al Vecchio Orso:
«Ehi, vecchio, che ne dici di smetterla di zuffare e fare un patto tra noi due?
Sai com’è: noi grandi dobbiamo metterci d’accordo, per il bene della foresta.
E poi… sono affari nostri.»
L’Orso, che non aspettava altro, scrollò la pelliccia e rispose:
«Va bene.
Ma Ukrinò cede tre rami.
E Ocallegra starà fuori dalla discussione.»
Pace fatta.
Così, di botto.
Ocallegra?
Non invitata.
Ukrinò?
Avvertito a giochi chiusi.

Ocallegra restò lì, a beccarsi le piume per la vergogna.
E cominciò a piangere, piangere, piangere:
«Perché fate così??
Non è giusto!
Io ho seguito tutti gli ordini del Re!
Io ci ho creduto!
Io ho fatto le sanzioni!
Io ho chiuso i sentieri! 
Io ho rinunciato al miele dell’Orso!
Io ho consumato tutto il mio grano per sostenere la guerraaaa!»
Re Dollarone e il Vecchio Orso si guardarono, alzarono le spalle, e risposero in coro:
«Problema tuo.»

Chi rinuncia alla propria testa per seguire quelle degli altri, finisce sempre cornuto, mazziato, e per giunta fuori dal tavolo dove decidono la cena.
Quindi... Non fare la Ocallegra: pensa con il tuo cervello, o finirai a piangere mentre gli altri si spartiscono il tuo giardino.

Postilla ufficiale del Ministero della Verità – Dipartimento Psicopolizia
Questa fiaba, rinvenuta in forma ciclostilata all’interno di una tana abusiva frequentata da un manipolo di eversori del pensiero complesso, è stata sequestrata e prontamente acquisita agli atti.
Gli autori, sorpresi nell’atto sovversivo di utilizzare la logica e il buon senso per interpretare eventi geopolitici, sono stati ammoniti a riprendere immediatamente la narrativa autorizzata.
Il Ministero ricorda alla cittadinanza che qualsiasi tentativo di ragionare in proprio è da considerarsi atto potenzialmente destabilizzante e verrà trattato con la consueta, amorevole severità.

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