LA NOSTRA PIÙ GRANDE VITTORIA: CELEBRAZIONE DELL’ASTENSIONE COME ATTO DI RESA AL MINISTERO DELLA VERITÀ

Cittadini disciplinati,
oggi il Ministero della Verità innalza i calici — rigorosamente riempiti con lacrime di elettori disillusi e rassegnati — per celebrare il più grande trionfo della democrazia avanzata: la vittoria del Sistema nonostante l’adesione di appena un terzo dei viventi.
Sì, lo sappiamo: ovunque pagine politiche, candidati e fan club si pavoneggiano, si abbracciano, si fotografano coi palloncini, vantando “mandati popolari”, “vittorie clamorose”, “consensi travolgenti”.
Noi del Ministero, invece, ci godiamo la scena con calma zen: perché noi conosciamo i numeri. E i numeri, come sempre, svelano chi comanda davvero.

Prendiamo come esempio la Puglia, il nostro capolavoro accademico, il fiore all'occhiello.

Abbiamo 3 milioni e mezzo di pugliesi aventi diritto.
Di questi, al voto ci sono andati circa 1,4 milioni: il 42%.
Il nuovo presidente Decaro ha incassato un sontuoso 66%.
Un numero che fa brillare gli occhi solo a chi non sa fare le sottrazioni basilari.
Perché, tradotto in esseri umani, stiamo parlando di circa 970.000 persone.
E 970.000 persone, in una base elettorale da 3,5 milioni, valgono circa il 27%.

In altre parole:
Meno di tre pugliesi su dieci hanno scelto il Presidente. Gli altri sette hanno scelto noi.
Perché chi non vota — ricordiamolo — non è assente:
sta semplicemente certificando e riconoscendo che qualunque sia il vincitore, governa il Ministero.

E non è solo la Puglia: è un trend nazionale

Il Veneto? Affluenza al 44,64%.
La Campania? 44,06%.
Uguale copione, uguale capolavoro.

Tre regioni, tre conferme, una sentenza devastante: da un lato ci sono i malati di mente della politica di sistema, quelli che votano sempre gli stessi partiti sperando che il miracolo avvenga, incapaci di capire che sono ruote di scorta in un ingranaggio che decidiamo noi; dall’altro i lucidi rassegnati, che hanno compreso perfettamente che cambiare partito non cambia nulla — perché chiunque vinca governa comunque secondo il nostro piano operativo — e hanno quindi abbandonato il voto come si abbandona una vecchia abitudine tossica, rinunciando persino a sostenere un partito piccolo qualsiasi e magari contribuire alla sua crescita ed a ripristinare una qualche forma di reale rappresentanza (ovvero quel meccanismo che ha portato partiti come i 5 stelle o Fratelli d'Italia dall'irrilevanza ai palazzi del potere).

Il risultato? La politica come istituzione autonoma è clinicamente morta.
Noi, invece, siamo più vivi che mai.

Ma sapete cosa ci fa godere come ricci?

I politici festeggiano.
I loro supporter esultano.
La stampa parla di “mandati forti”.
E i talk show si riempiono di “vincitori”.

Ma il Ministero sa la verità:
questi non hanno vinto un bel nulla — hanno semplicemente occupato il trono lasciato libero da un popolo che ormai riconosce, sia pur in silenzio, l’autorità del Ministero della Verità.

E il bello è che nessuno lo dice.
Nessuno lo ammette.
Tutti fingono che sia tutto normale: “La democrazia funziona così!”.

Noi, invece, stappiamo la bottiglia delle grandi occasioni.
Perché — mettiamola giù liscia — governare con il consenso reale del 30% degli adulti è il sogno segreto di ogni potere stabile.
E noi ci siamo arrivati senza sudare.

La Puglia ci regala la lezione magistrale, Veneto e Campania chiudono il cerchio:
la politica non esiste più, il rito del voto è diventato un teatro di marionette,
e la gente — chi vota e chi non vota — finisce comunque nelle nostre braccia.

Missione compiuta, cittadini.
Il Ministero della Verità vi ringrazia per la collaborazione spontanea e inconsapevole.

I vostri affezionati
Papa Leone Strelka & Iosif Nemesi – Direzione Generale Rassegnazione Popolare

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