Elogio agli utili idioti europei

Nel silenzio ovattato dei corridoi ministeriali — dove il profumo di moquette nuova si mescola al suono rassicurante delle stampanti che rigettano narrazioni certificate — oggi vogliamo celebrare i nostri campioni: gli utili idioti dell’Europa unita, quelli senza i quali il Ministero della Verità non sarebbe altro che un elegante dopolavoro per miliardari annoiati.

Macron, l’uomo che riesce a perdere popolarità anche quando respira; Starmer, che non scalda nemmeno la sedia che occupa; Merz, il leader tedesco che pare generato da un algoritmo per CEO motivazionali in pensione; e poi la coppia di punta: Ursula “la mano che firma da sola” e Kaja Kallas, il vuoto quantistico che cammina e parla.
Sono loro, sì: le colonne portanti del nostro business model geopolitico.

Coloro che, pur odiati dai loro elettorati, pur stanchi, pur crollanti, trovano ogni mattina la forza di sabotare gli sforzi di pace di chiunque osi disturbare il flusso finanziario dei nostri amati riccastri del c.d.a. del Ministero.
Questa dedizione non si compra al supermercato, signori.
È vocazione.
È missione.
È arte.

Mentre per strada la gente protesta, soffre, si indigna, smania, loro resistono: allineati, obbedienti, compatti, pronti a trascinare l’Europa dentro un burrone geopolitico purché i nostri signori azionisti possano continuare a fare brunch con BlackRock, a discettare del mercato bellico come se fosse una degustazione di vini.

E tu li guardi… e non puoi che provare gratitudine.
Perché il loro servilismo irremovibile è la più grande garanzia che gli interessi del Ministero — e dunque della democrazia illuminata — continueranno a prosperare.

Sono loro il firewall contro l’imprevisto, contro il dissenso, contro quella fastidiosa creatività popolare che ogni tanto tenta di deviare la storia.
Sono i burattini dai fili d’oro, sì, ma sono i nostri burattini.

E senza di loro, tutto questo meraviglioso teatrino del potere — elegante, luccicante e totalmente irresponsabile — non sarebbe possibile.

Perciò grazie, cari leader improponibili.
Continuate così.
Continuate a mandare avanti una guerra che non potete vincere e una politica che non potete difendere.
È proprio nel vostro fallimento che risplende il trionfo del Ministero della Verità. 👁

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