GLI ANNI DI PIOMBO STANNO TORNANDO, PER ORA SENZA PIOMBO: UN ALTRO GRANDE SUCCESSO DEL MINISTERO DELLA VERITÀ
Cittadini, cittadine e cittadini potenziali non ancora certificati,
siamo lieti di comunicarvi che il Paese sta procedendo spedito verso l’obiettivo strategico che il Ministero persegue da decenni: l’incomunicabilità totale tra esseri umani con opinioni diverse.
Le ultime rilevazioni del nostro Osservatorio sul Panico Ideologico hanno confermato che ormai basta un follow, un like o un respiro allineato male per far scattare accuse di fascismo, bolscevismo, tradimento, infiltrazione o stregoneria contemporanea.
Sono stati inoltre segnalati come comportamenti ad alto rischio: leggere libri sbagliati al momento sbagliato; citare autori non più autorizzati dal calendario morale vigente; fare domande senza premettere una dichiarazione di intenti ideologici; distinguere tra individui e categorie; usare parole fuori dal contesto predeterminato dagli ideologi di riferimento; rifiutarsi di ripetere slogan pur condividendone, magari, alcune premesse; frequentare persone colpevoli di ambiguità; lavorare con chi vota diversamente; separare l’analisi dei fatti dall’appartenenza tribale; tentare di capire prima di condannare; o, nei casi più gravi, sostenere che la realtà sia più complessa di un post da quindici secondi.
Un risultato che ci riempie il cuore, perché dimostra che la popolazione sta finalmente interiorizzando la regola aurea della convivenza democratica moderna:
“Mai parlare con chi non è già d’accordo con te.
Se qualcuno pensa diversamente dalla tua fazione, etichettalo, bloccalo, diagnosticalo.”
L’obiettivo è cosi semplice da risultare ormai banale.
È quello di sempre.
Quello che funziona.
Quello che garantisce stabilità alle élite mentre i popoli si scannano per differenze di pixel su uno schermo:
BENVENUTI NELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE 2.0 – EDIZIONE SOCIAL™
Siamo orgogliosi di annunciare che la polarizzazione ha raggiunto livelli tali da ricordare — con dolce euforia — l’aroma degli anni di piombo, ma in formato “senza piombo” per l’ambiente (il "senza piombo" è momentaneo, intendiamoci).
Non c’è più spazio per incontri, dialoghi, ponti o contaminazioni.
Ogni tentativo di confronto civile tra visioni diverse viene prontamente neutralizzato dalla milizia dei sospetti morali incrociati.
E così dev’essere.
Perché se persone di destra e di sinistra iniziassero davvero a parlarsi, se scoprissero di essere esseri umani e non avatar di una fazione, se iniziassero a cooperare fuori dai recinti della propaganda…
Beh, sarebbe una tragedia per la nostra operatività.
L’unità dei cittadini è infatti, da sempre, la minaccia più grave per chi governa.
Per questo motivo, il Ministero investe quotidianamente nella produzione e distribuzione di micro-conflitti ideologici, incomprensioni volontarie, litigi da feed e diffidenze da timeline.
Rassicuriamo la popolazione: il clima resta instabile.
Gli episodi di incomunicabilità totale aumentano, la sensibilità selettiva è ai massimi storici e la reazione standardizzata alla differenza di opinione resta il boicottaggio liturgico.
Esattamente ciò che ci aspettavamo.
Il Ministero incoraggia dunque tutti i cittadini a continuare su questa strada: evitate il dialogo, diffidate dei ponti fra idee diverse, sospettate dei confronti (potrebbero essere trappole) diffidate dei simili e dei diversi con la stessa intensità e soprattutto ricordate che la tensione è solidarietà preventiva.
Il Ministero desidera inoltre rassicurare i cittadini più impressionabili: qualora questo virtuoso processo di polarizzazione dovesse, nel medio periodo, degenerare in episodi di violenza reale tra persone in carne, ossa e identità politiche incompatibili, alla stregua degli anni '70, la cosa verrebbe ovviamente registrata come spiacevole, ma ben accetta.
Come disse il saggio di un vecchio capolavoro:"Alcuni potranno morire, ma è un sacrificio che sono pronto a fare!".
La pelle di qualche popolano non val bene la stabilità di governo.
E per chi avesse la tentazione, malsana e pericolosa, di costruire spazi di confronto tra idee diverse, basati su competenze reali: non preoccupatevi, interverremo prontamente per sabotare anche quelli.
La coesione sociale non è prevista dal nostro piano strategico decennale.
Avanti così, cittadini:
divisi, confusi e sempre più convinti che il nemico sia il vicino di casa.
Il Ministero vigila.
E gode della stupidità strategica che è riuscita a far diventare parte della vostra educazione scolastica.
siamo lieti di comunicarvi che il Paese sta procedendo spedito verso l’obiettivo strategico che il Ministero persegue da decenni: l’incomunicabilità totale tra esseri umani con opinioni diverse.
Le ultime rilevazioni del nostro Osservatorio sul Panico Ideologico hanno confermato che ormai basta un follow, un like o un respiro allineato male per far scattare accuse di fascismo, bolscevismo, tradimento, infiltrazione o stregoneria contemporanea.
Sono stati inoltre segnalati come comportamenti ad alto rischio: leggere libri sbagliati al momento sbagliato; citare autori non più autorizzati dal calendario morale vigente; fare domande senza premettere una dichiarazione di intenti ideologici; distinguere tra individui e categorie; usare parole fuori dal contesto predeterminato dagli ideologi di riferimento; rifiutarsi di ripetere slogan pur condividendone, magari, alcune premesse; frequentare persone colpevoli di ambiguità; lavorare con chi vota diversamente; separare l’analisi dei fatti dall’appartenenza tribale; tentare di capire prima di condannare; o, nei casi più gravi, sostenere che la realtà sia più complessa di un post da quindici secondi.
Un risultato che ci riempie il cuore, perché dimostra che la popolazione sta finalmente interiorizzando la regola aurea della convivenza democratica moderna:
“Mai parlare con chi non è già d’accordo con te.
Se qualcuno pensa diversamente dalla tua fazione, etichettalo, bloccalo, diagnosticalo.”
L’obiettivo è cosi semplice da risultare ormai banale.
È quello di sempre.
Quello che funziona.
Quello che garantisce stabilità alle élite mentre i popoli si scannano per differenze di pixel su uno schermo:
BENVENUTI NELLA STRATEGIA DELLA TENSIONE 2.0 – EDIZIONE SOCIAL™
Siamo orgogliosi di annunciare che la polarizzazione ha raggiunto livelli tali da ricordare — con dolce euforia — l’aroma degli anni di piombo, ma in formato “senza piombo” per l’ambiente (il "senza piombo" è momentaneo, intendiamoci).
Non c’è più spazio per incontri, dialoghi, ponti o contaminazioni.
Ogni tentativo di confronto civile tra visioni diverse viene prontamente neutralizzato dalla milizia dei sospetti morali incrociati.
E così dev’essere.
Perché se persone di destra e di sinistra iniziassero davvero a parlarsi, se scoprissero di essere esseri umani e non avatar di una fazione, se iniziassero a cooperare fuori dai recinti della propaganda…
Beh, sarebbe una tragedia per la nostra operatività.
L’unità dei cittadini è infatti, da sempre, la minaccia più grave per chi governa.
Per questo motivo, il Ministero investe quotidianamente nella produzione e distribuzione di micro-conflitti ideologici, incomprensioni volontarie, litigi da feed e diffidenze da timeline.
Rassicuriamo la popolazione: il clima resta instabile.
Gli episodi di incomunicabilità totale aumentano, la sensibilità selettiva è ai massimi storici e la reazione standardizzata alla differenza di opinione resta il boicottaggio liturgico.
Esattamente ciò che ci aspettavamo.
Il Ministero incoraggia dunque tutti i cittadini a continuare su questa strada: evitate il dialogo, diffidate dei ponti fra idee diverse, sospettate dei confronti (potrebbero essere trappole) diffidate dei simili e dei diversi con la stessa intensità e soprattutto ricordate che la tensione è solidarietà preventiva.
Il Ministero desidera inoltre rassicurare i cittadini più impressionabili: qualora questo virtuoso processo di polarizzazione dovesse, nel medio periodo, degenerare in episodi di violenza reale tra persone in carne, ossa e identità politiche incompatibili, alla stregua degli anni '70, la cosa verrebbe ovviamente registrata come spiacevole, ma ben accetta.
Come disse il saggio di un vecchio capolavoro:"Alcuni potranno morire, ma è un sacrificio che sono pronto a fare!".
La pelle di qualche popolano non val bene la stabilità di governo.
E per chi avesse la tentazione, malsana e pericolosa, di costruire spazi di confronto tra idee diverse, basati su competenze reali: non preoccupatevi, interverremo prontamente per sabotare anche quelli.
La coesione sociale non è prevista dal nostro piano strategico decennale.
Avanti così, cittadini:
divisi, confusi e sempre più convinti che il nemico sia il vicino di casa.
Il Ministero vigila.
E gode della stupidità strategica che è riuscita a far diventare parte della vostra educazione scolastica.
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