TALEBANI DELL'EUROPEISMO, SINISTROIDI AL CAVIALE, LIBERAL, LIBERISTI, SEMIANALFABETI DELLA REALTÀ CHE SI CREDONO INTELLETTUALI, & CO: RAPPORTO DI FINE ANNO SUL RITARDO CULTURALE DEI SEMICOLTI CONVINTI DI ESSERE PREMI NOBEL

Cittadini, fratelli di ortodossia ministeriale e paladini della "Cultura" a senso unico™, che vi presentate sotto ogni post con lo zelo di chi vuole correggere l’umanità un commento alla volta, oggi vi abbracciamo in coro.

Proprio in questo giorno di gioia, la vigilia di capodanno, vi celebriamo come capolavori del nostro apparato educativo. Il Ministero, con amore praticamente religioso, ha studiato ogni vostra reazione, la grazia con cui alternate offese più o meno velate e indignazione da dottrina, quel vostro meraviglioso equilibrio tra ignoranza operativa e superbia teologica e ha redatto questo Rapporto Psichiatrico di fine anno sul ritardo culturale dei semicolti convinti di essere premi nobel.
Una specie protetta, un patrimonio UNESCO della pedagogia psicopolitica.

Il presente documento fotografa, con amore istituzionale e una decina di litri di champagne bevuto alle 7 del mattino odierno, lo stato avanzato di fedeltà intellettuale dei nostri soggetti preferiti: i semicolti che reagiscono a qualsiasi opinione vagamente divergente dalla propria con la grazia di un allarme antincendio in un asilo.

Ma andiamo per gradi, partendo dalle basi. Chi è il semicolto?
Il semicolto (nell'accezione addotta dal filosofo eversore Costanzo Preve) è una creatura allevata con cura nelle serre dell’informazione ufficialmente approvata, nutrita da decenni di talk show, editoriali catechistici e manuali scolastici/universitari rimpinzati di indottrinamento spacciato per verità assoluta (si: il semicolto è quasi sempre laureato, male che vada è solo diplomato, in ogni caso è un soggetto che dispone di un certo patrimonio di nozioni scolastiche e/o accademiche - da non confondersi con l’Analfabeta funzionale).

Il Semicolto non è una persona ma uno stato d’animo, una condizione spirituale, un’eterna postura del mento puntato verso l’alto come il faro di Bruxelles in queste buie notti sovraniste.
Riconoscerlo è facile: odia chiunque non la pensi come lui al 100%, non ha mai dubbi, legge tantissimo ma ha sempre bisogno che qualcuno gli dica cosa pensare di quello che legge, e se trova tre parole fuori posto su 700.000 battute – LETTERALMENTE TRE PAROLE – le usa per decretare la tua morte civile, politica, morale e, se fosse per lui, pure anagrafica; perché il semicolto non ha pensieri davvero suoi, o una vera e propria sostanza intellettuale, quindi si attacca alla forma per screditare ciò che non gli piace o non riesce a capire.

La sua arma non è l’argomento: è il ditino alzato, teso, diretto a te come una bacchetta con cui dirti che sei ignorante, che sei complottista, che sei un fascista/nazista/comunista, che sei analfabeta funzionale, che sei un bullo prevaricatore con probabili tendenze sessiste/patriarcali/fisicamente violente nella vita privata (perché pretendono anche di psicanalizzarti, i nostri eruditissimi maestri, il tutto a partire da due puttanate che hai scritto sui social), che sei un simpatizzante delle dittature più feroci, che sei uno psicopatico che vive nel suo mondo delirante (psicanalisi pt.2) oppure, in un delirio paranoide, lancia la sua accusa più terribile (dal suo punto di vista): che sei pagato dal cremlino/dai comunisti cinesi/da babbo natale/da mamt. Un bingo meraviglioso che ci commuove ogni volta. Il semicolto vive in un costante orgasmo morale che gli conferisce un senso di superiorità grande quanto una cattedrale gotica.

Fin dal primo campione raccolto, il quadro clinico è confortante. Non appena si presenta un pensiero non perfettamente sterilizzato secondo i protocolli di Bruxelles/della NATO o del vangelo del perfetto liberal/libdem de sinistra, o non appena ti azzardi a criticare o anche solo a sfottere uno dei loro grandi intellettuali di riferimento, questi individui entrano in modalità autotutela cognitiva, lanciandoti contro anatemi in cui ti urlano addosso cose allucinanti, tipo che sei ignorante a livello patologico e che andresti studiato, che sei solo un propagandista da quattro soldi, che sei cringe, che sei un putiniano/xijinpingiano/kimjonguniano/qualsiasicosasiacontrol'occidentano travestito, che non capisci alcunché di geopolitica (o di qualsiasi altro argomento di cui stai parlando),  che ti spacci per scienziato/economista/tuttologo (senza sapere nulla di te, che scrivi dall'altra parte😏), che scrivi tutto con chat gpt perché sei sicuramente analfabeta, che non ti si può prendere sul serio, che dovresti andare a studiare, addirittura che odi la vera cultura™️, che sei solo un/una patriDiota sovranasino/a con la quinta elementare e/o un/una creator digitale da quattro soldi, che i tuoi post sono un'accozzaglia di stronzate messe a casaccio e puoi essere apprezzato/a solo dai tuoi followers (i quali, garantiscono con sicurezza assoluta, sono tutti trogloditi e analfabeti a prescindere, se ti seguono), che dici di stare scherzando quando vieni colto/a in fallo in una discussione random, ma a lui/lei/ə non la si fa (e il tuo post, o il tuo commento, era letteralmente uno scherzo, ma i semicolti diventano complottisti quando pretendono di confermare i propri bias cognitivi, leggendo fra le righe significati che non ci sono) oppure, semplicemente, si esprimono tramite meme così terminalmente cretini da far dubitare non del loro QI, ma del fatto che la loro corteccia prefrontale sia mai stata installata in fabbrica. 

È un repertorio così stereotipato, ripetitivo, idiota e malato che ormai costituisce d'ufficio il catechismo ufficiale della scuola dell’obbedienza ai veri valori dell'Occidente™️ (quelli che abbiamo imposto noi 😏). Il Ministero applaude, esulta, gode come un riccio nato da poche ore! Vuol dire che il lavoro educativo degli ultimi trent’anni — scuole stantie, università corridoio, talk show trivella — ha dato frutti eccellenti. Siamo riusciti a produrre intere generazioni di persone istruite, esclusivamente sul piano nozionistico, che non pensano, reagiscono. Non criticano ciò che leggono, arruolano slogan. Non discutono, scomunicano. Il risultato di questo processo è la creazione di una creatura sociopolitica perfetta, il sogno bagnato di ogni dipartimento di manipolazione culturale, ovvero un individuo che confonde il volume della sua indignazione per cultura, il tono del suo insulto per argomentazione e il suo livore per autorevolezza.

Il comportamento di questi meravigliosi cittadini davanti ai numeri (in termini di follower e reaction) delle pagine che non gli piacciono è stato di una coerenza clinica esemplare. Li abbiamo visti agitarsi come studenti modello del nostro programma di addestramento: alcuni frignavano che questo è il (bassissimo, anzi nullo) livello culturale dell’Italia, altri borbottavano che la disinformazione funziona sempre, certi ovviamente bollavano quei creator come ennesime pagine di fake news filorusse/filocinesi/filosoreta, altri ancora confessavano candidamente che “mi sale la rabbia a leggere certe cose”.
Una reazione emozionale primitiva ma perfettamente allineata agli obiettivi del Ministero: confondere la crisi personale con la difesa della civiltà europea.

Li ringraziamo soprattutto per la loro inflessibile fede nella loro superiorità morale automatica. Non importa se non hanno letto il post (in tutto o in parte), non importa se non capiscono cosa c’è scritto, non importa se non hanno studiato o ricercato nulla dell’argomento di cui si sta parlando (a parte ciò che hanno sentito dire al loro idolo di riferimento). Per loro, l’importante è sentirsi alati difensori della vera cultura™️: la loro. Quella che non si discute, non si confuta e soprattutto non si mette mai in competizione con la realtà e quando iniziano a insultare, sbraitare, sputare sentenze… ah, cittadini, lì siamo al top del top del sogno. Sono diventati ciò che volevamo: persone così addestrate alla dottrina da credere sinceramente che chiunque non sia perfettamente allineato debba essere delegittimato per definizione.

La loro mente è una palestra dove l’unico attrezzo è il ditino alzato e più si arrabbiano più noi festeggiamo, perché confermano che il condizionamento educativo funziona. A scuola gli abbiamo insegnato che “studiare” significa ripetere quel che il docente vuole sentirsi dire, senza capire; all’università gli abbiamo mostrato che basta citare due autori a caso, o leccare qualche culo, per sembrare intelligenti e/o per laurearsi e trovare na scorciatoia per diventare posti fissi tipo Checco Zalone; nei media li abbiamo nutriti con la crema pasticcera dell’indignazione prêt-à-porter. Il risultato finale è una figura antropologicamente nuova, un cittadino incapace di sostenere un confronto ma convinto di essere un novello Platone con l’abbonamento a Netflix.

In fondo, è proprio questa miscela di spocchia e fragilità a renderli adorabili! Quando si sgolano ingiuriando il prossimo (chiunque esso sia e qualsiasi cosa dica) in 530284000 modi diversi, per il solo fatto di essere in disaccordo, noi del Ministero stappiamo la bottiglia. Ogni reazione spropositata, ogni insulto a casaccio, ogni crisi isterica davanti a quei post (anche e soprattutto ai nostri) è la prova vivente che l’indottrinamento funziona, la popolazione è addestrata a reagire al dissenso come a un’allergia.

Il Ministero li considera un patrimonio da proteggere: i Custodi dell’Ortodossia Acritica e senza Studio, i Sentinelli del Nulla Assoluto, i Profeti della Superiorità Presunta. Sono loro, con la loro devozione cieca, a garantire che il pensiero critico rimanga confinato ai nostri archivi segreti e non contamini il dibattito pubblico e mentre loro scalpitano, frignano, si indignano e si sentono offesi dai nostri contenuti, noi annotiamo, sorridiamo, e continuiamo il lavoro.

Non per cattiveria ma per amore della pedagogia autoritaria.

Firmato,
Iosif Nemesi 👁

Papa Leone Strelka 👁

Il Babbuino del Ministero della Verità 👁

Ministri reggenti del Ministero della Verità – Dipartimento di Psicopolizia

Ps: scusate la lunghezza del post, eccessiva persino per noi, ma se siete arrivati sin qui significa che siete nostri veri agenti della Verità (o che vi siete fatti rodere così tanto il culo che vi state caricando per insultarci meglio, semicolti amorosi dudu dadada). In ogni caso: grazie per la lettura e buona vigilia di capodanno.
Ci sentiamo l'anno prossimo 🤡😏👁


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