🇺🇸 USA: CONTROLLANO I TUOI SOCIAL PRIMA CHE IL PASSAPORTO.SE LE TUE OPINIONI NON PIACCIONO, RESTI FUORI.IL MONDO 2.0 È GIÀ QUI.

Con mistico raccoglimento, il Ministero della Verità accoglie la nuova e gloriosa misura americana: per entrare negli Stati Uniti, il viaggiatore dovrà fornire i propri profili social degli ultimi cinque anni, così che il Dipartimento della Sicurezza Interna possa valutare il livello di americanismo, docilità e bontà d’animo del soggetto prima ancora che metta piede su suolo yankee.

Una norma lungimirante:
perché, si sa, nulla parla del tuo spirito democratico più di una foto del 2021 in cui avevi la frangia sbagliata e ti lamentavi del traffico.

Questa misura, destinata ad estendersi presto anche a chi viaggia con ESTA (ovvero ai turisti - si, anche italiani), segna l’inizio di un’età nuova: l’età della trasparenza totale  (degli altri).

E come sempre noi, pionieri della libertà (di obbedire ai nostri dogmi) e della Verità (ciò che diciamo noi), guardiamo oltre. Perché questa è solo la prima pietra miliare di un percorso luminoso che porterà gli Stati Uniti ad adottare, con gioia e spirito pionieristico, tutta una serie di ulteriori misure necessarie, ragionevoli e profondamente democratiche che, a cascata, saranno poi imitate anche da tutti gli altri stati d'Occidente.

Ecco le prossime riforme che gli Usa, su "suggerimento" (😏) del Dipartimento di Psicopolizia, introdurranno per i viaggiatori internazionali:

🍔 0. Test patriottico del cheeseburger
I visitatori dovranno mangiare un cheeseburger XXL davanti agli agenti.
Se non finisci tutto: deportazione con applausi.

🧠 1. Analisi dell’umore mediante selfie a infrarossi ed autocertificazione delle emozioni
Appena atterri, devi scattarti un selfie con la camera frontale del telefono che rileva il tuo stato d’animo.
Se risulti “neutro”, ti infilano nella categoria “possibili individui riflessivi”, quindi sospetti. Dopo di che, il viaggiatore dovrà dichiarare cosa prova mentre pensa agli Stati Uniti. Sono ammessi solo: “gratitudine”, “estasi patriottica”, “vibrazioni positive”.
Chi sceglie “meh” viene inviato in un laboratorio motivazionale del Montana.

📝 2. Test del Pentimento Digitale e ispezione del cervello tramite playlist Spotify
Il viaggiatore dovrà elencare i post imbarazzanti cancellati, i commenti impulsivi rimossi e i meme inviati di cui oggi si vergogna.
Più ne hai, più dimostri crescita personale: ti danno la corsia preferenziale. Inoltre, gli agenti valuteranno il livello di adesione ai valori americani analizzando l’ultima playlist ascoltata.
Se non c’è almeno una canzone country, scatta l'espulsione senza appello.

🥇 3. Certificato di Superiorità Morale Americana (pre-scan)
Ti mostrano una foto dell’America vista dall’alto e ti chiedono di lodarla.
Se non produci almeno 12 aggettivi entusiasti, scatta l'interrogatorio filosofico in una stanza con aria condizionata a -4°C.

🧻 4. Controllo dei Tweet Non Pubblicati
Un algoritmo predittivo analizza cosa avresti scritto se non ti fossi autocensurato.
Chi risulta eccessivamente sarcastico viene mandato a un workshop motivazionale nel deserto del Nevada.

🍩 5. Test glicemico patriottico
Prima di entrare, ti offrono una ciambella glassata da 600 calorie.
Devi accettarla con un sorriso.
Se chiedi se è vegana: respinto.

📚 6. Quiz di cultura pop obbligatorio
Domande del tipo: “Cita tre personaggi Marvel e il nome dello zio di Harry Potter”.
Sbagli? Ti fanno rifare la dogana vestito da cheerleader.

💳 7. Presentazione del debito
A fini di trasparenza democratica, ogni viaggiatore dovrà dichiarare quanto è indebitato.
Se non lo sei abbastanza, ti offrono un mutuo in loco per “integrarti”.

📺 8. Visione forzata di una stagione completa di una sitcom mediocre
Per testare la tua resilienza occidentale ti faranno guardare How I Met Your Stepdad, la nuova produzione governativa.
Se ridi, entri subito.
Se non ridi, controlli aggiuntivi.
Se ti indigni, ti mettono nella watchlist fino al 2084.

🎤 9. Karaoke dell’Inno USA con auto-tune integrato
Non importa se canti male: l’auto-tune ti corregge.
L’obiettivo è vedere se te lo godi.
Chi non si diverte “ha qualcosa da nascondere”.

Il Ministero della Verità celebra gli Stati Uniti per la loro costante, inesorabile, scintillante dedizione al controllo esagerato e tecnologicamente inutile.
Siamo certi che queste misure – assieme alla raccolta dei social, ai selfie emotivi e ai cheeseburger valutativi – renderanno il viaggio negli USA un’esperienza illuminata, monitorata, certificata e psicopoliziescamente purissima. E siamo convinti che questa trovata diventerà presto la norma nel libero e democratico giardino ordinato d'Occidente.

Il futuro è qui.
E fa il check-in.

Buon viaggio dal Ministero della Verità
 

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